Destination Florence. Mimma Dardano e Barbara Felleca (Italia Viva): “C’è qualcosa che non funziona: si finanzia per delocalizzare il turismo e ci ritroviamo con proposte che invitano ad andare dove il turismo è già eccessivo”

“Un tour gastronomico, promosso dalla società Destination Florence di Firenze, che propone al costo di 55 euro visite alla pasticceria di Borgo Albizi, il Mercato di Sant’Ambrogio, il bar in piazza Signoria e, “last but not the least” la sosta privilegiata, “skip the line” con modalità salta la fila, all’Antico Vinaio di Via de’ Neri. Non vogliamo fare polemiche – spiegano le consigliere di Italia Viva Mimma Dardano e Barbara Felleca che hanno presentato un Question Time al quale ha risposto la vicesindaca Alessia Bettini – ma ci paiono modalità per promuovere Firenze, quantomeno discutibili.

È vero che Destination Florence non è completamente finanziata dal Comune di Firenze e che all’interno sono previsti anche soci privati ma vengono erogati 320.000 euro ogni tre anni e c’è stata la possibilità per capire come stava funzionando questa bizzarra modalità per promuovere la città.

Evidentemente qualcosa non funzionava – continua la capogruppo Mimma Dardano – perché passando da via dei Neri ci rendiamo conto che è complicato convivere con i turisti che bivaccano sui marciapiedi. Ci pare che, attraverso Destination Florence, venga fatta molta pubblicità a questi locali. La vice sindaca ci ha risposto che Destination Florence si occupa anche di attività congressuale e di promuovere tutto il territorio della Città metropolitana. La vice sindaca ci ha garantito che incontrerà, nei prossimi giorni, i responsabili di Destination Florence per far in modo che anche nella promozione emerga, sempre di più, la promozione dei territori alternativi e non i tour che hanno come finalità la promozione di locali dove andare a mangiare.

Quello che però non riusciamo a capire, ed evidentemente non lo comprende nemmeno la vice sindaca, è che c’è un gruppo di persone che acquista un biglietto e spende di più per saltare la fila per andare in luoghi dove il turismo è già eccessivo e dove vanno già tutti. Parliamo continuamente di delocalizzazione del turismo – concludono Mimma Dardano e Barbara Felleca – e non è tollerabile che, attraverso dei finanziamenti triennali, verificati ogni anno a febbraio, si finanzino luoghi dove si fa di tutto per cercare di avere meno turismo. C’è qualcosa nel sistema che non sta funzionando”. (s.spa.)

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