Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:
“Ieri sera, in un perfetto gioco delle parti, è andata in scena la Firenzina del 2025. Un tempo, con “Firenzina” si faceva riferimento alla Firenze pronta a tutelare gli interessi dei bottegai, oggi a quella pronta a tutelare gli interessi degli affitti turistici, esplosi in anni di vuoto normativo e di boom delle piattaforme digitali.
Grazie, però, alle nuove norme varate a fine anno dalla Regione Toscana (purtroppo impugnate dal governo, e ancora sub iudice della Corte costituzionale), l’amministrazione comunale col nuovo regolamento avrebbe ben potuto dire, come ha fatto Barcellona, che “decorsi 3 anni dall’entrata in vigore del presente Regolamento, è vietata l’attività di locazione turistica in centro storico” (i numeri a disposizione sono già sufficienti a motivare un provvedimento del genere), lasciando la possibilità di fare locazione turistica solo se si risiede nell’immobile, come ha fatto New York un anno e mezzo fa. E avrebbe potuto innalzare a 50 mq la superficie minima richiesta per fare locazione turistica, al fine di reimmettere sul mercato degli affitti a medio lungo termine tra 3 almeno gli immobili al di sotto di tale metratura.
Ma il dibattito surreale della Firenzina andato in scena ieri sera è culminato nella risposta che la sindaca mi ha dato nella sua replica quando ha dichiarato che non era possibile aumentare fino a 50 mq la superficie minima per fare affitto turistico “perché non si può applicare retroattivamente una norma”. Peccato che qui si trattasse di stabilire requisiti ex novo che entreranno in vigore tra 3 anni, e non si capisce dunque quale sarebbe stata la retroattività della suddetta norma! Gli uffici hanno infatti dato parere positivo al nostro emendamento che chiedeva di innalzare a 50 mq la superficie minima per fare attività turistica, sconfessando così la Sindaca. Una risposta che dimostra come la sindaca non conoscesse ne’ il contesto normativo, ne’ il suo stesso provvedimento. Un’occasione dunque persa per la città, andando oltre gli spot.
I nostri emendamenti in tal senso sono stati respinti da maggioranza e destre, più unite di quanto all’esterno non sia apparso con gli strumenti comunicativi (compreso l’ultimo auto emendamento di giunta, con l’ennesima moratoria), mentre sono stati votati a favore dal gruppo di Sinistra Progetto Comune.
Di progressista o riformista, questo provvedimento infatti ha molto poco, ed è espressione ancora una volta della conservazione dello status quo. Chi parla di “svolta storica” o di “strumento per governare il fenomeno” forse non ha letto il Regolamento o non ha compreso ciò che l’amministrazione avrebbe non solo potuto, ma dovuto fare per imprimere una svolta su questo tema con gli strumenti legittimi a disposizione, accompagnando i proprietari degli immobili verso altre forme di affitto con le idonee tutele ed incentivi.
La maggioranza ha infatti comunicato le novità del Regolamento come se fossero la più grande mossa per contrastare gli affitti turistici. Ma in realtà, salvo alcuni adempimenti in più che dovranno essere fatti e rispettati, chi oggi fa affitto turistico potrà continuare a farlo non solo nei prossimi 3 anni, ma anche nei prossimi 8 (perché le autorizzazioni durano 5 anni). L’insostenibile situazione odierna resterà inviariata e ci pare che maggioranza e minoranze varie abbiano sottovalutato gli effetti negativi che scaturiranno ancora da questo provvedimento.
La destra si è fatta impaurire da regole e procedure - conseguenza della legge regionale e di norme varate dallo stesso governo di centro destra - e dal fatto che ci sarà qualche adempimento in più da fare e da rispettare, ma non ha (anche ad arte, per rappresentare il malcontento dei molti che non vedono di buon grado di affrontare novità) soppesato la sostanza, ovvero che nessun affitto breve oggi in regola sarà intaccato in futuro.
Gli albergatori (da sempre critici con le locazioni turistiche) sono stati messi a tacere consentendo loro di fare affitto turistico (da legge regionale); e chi fino ad ora invocava una stretta si è dichiarato tutto sommato soddisfatto “perché almeno se ne parla”, guardando quindi anche qui più alla forma che alla sostanza.
Studenti, giovani coppie e lavoratori sono stati ieri i grandi assenti dal dibattito, che non sono stati auditi, e forse neppure loro sono pienamente a conoscenza dei contenuti del regolamento.
Noi abbiamo provato ad elevare le sguardo, come hanno fatto Barcellona e New York, dando voce a chi non era in aula, e presentando poi un ordine del giorno che chiede di accompagnare i proprietari di casa in un percorso di tutele e incentivi contro i tempi troppi lunghi degli sfratti per morosità, dovuti anche alla carenza di alloggi pubblici per accogliere le persone in difficoltà economica. Vedremo se e come sarà approvato.
In conclusione, possiamo dire che conservare l’esistente è ciò che tranquillizza tutti, compresi i finanziatori delle campagne elettorali; così come raccontare che per primi si sta facendo la storia, quando la storia è sempre la stessa ormai da anni: quella della Firenzina, e del qui e ora”. (s.spa.)