Coronavirus, Armentano: “Su Rsa implementare standard necessari all’accreditamento”

Il capogruppo Pd a Palazzo Vecchio: “Condivido posizione governatore Rossi. Fondamentale regia pubblica nelle strutture, strada da seguire per il futuro”

“Trovo importante la posizione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in merito alla necessità di criteri sanitari più stringenti da rispettare per le Rsa”. Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio. “Questa pandemia, com’è noto, ha messo in grave pericolo le generazioni più anziane e queste strutture sono diventate la prima linea dell’emergenza. – spiega Armentano - A Firenze è stata allestita tempestivamente all’interno di Montedomini una struttura di cure intermedie con 34 posti letto per ospitare gli anziani positivi al COVID-19 delle Rsa di Firenze, Prato e Pistoia. La Regione è intervenuta standardizzando il subentro nella cabina di regia delle Rsa della sanità pubblica con un’ordinanza. Fare il massimo a tutela delle generazioni più anziane è l’azione prioritaria da portare avanti con ogni mezzo adesso, garantendo test e tamponi agli operatori e l’utilizzo dei necessari DPI; va sostenuto quindi lo sforzo fatto in questo senso che deve essere portato avanti in modo incisivo. Implementare gli standard necessari all’accreditamento delle Rsa si rivela la strada da percorrere per il futuro, soprattutto in relazione alla loro capacità di risposta ad eventuali nuove emergenze sanitarie in termini organizzativi e di risorse umane.  Sarà opportuno valutare l’inserimento o il rafforzamento di medici del sistema sanitario pubblico all’interno delle strutture, incaricati dalle Asl del territorio. Così come un elemento cruciale è rappresentato dal lavoro, dal momento che l’assenza di un contratto unico nazionale per il privato può favorire disparità che, oltre a determinare una sperequazione tra gli stessi operatori nel settore pubblico, non fa altro che amplificare eventuali problematiche di tipo gestionale quando ci si trova di fronte a situazioni complicate come quella in corso. Ora viene la gestione dell’emergenza, dopo bisognerà fare le doverose riflessioni per disegnare un cambio di passo, in un tavolo di confronto tra istituzioni, sindacati, operatori della sanità e tutti i soggetti coinvolti. E la regia pubblica, in questo frangente, deve avere un ruolo fondamentale, come ha messo in evidenza anche Cgil Toscana. Il Comune di Firenze, già sede di eccellenze, pensiamo a Montedomini, può andare avanti su quanto già ben intrapreso e diventare un modello innovativo, creando un percorso virtuoso di presa in carico dell’anziano, con azioni di prevenzione e tutela dalla fascia over 65 fino a quella più avanzata. Un modello che dovrà inevitabilmente coinvolgere i professionisti della sanità che si occupano degli anziani e le realtà già protagoniste da decenni nella tutela di queste categorie così fragili”.

 

(sa. ca.)

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