Condominio di residenze per artisti e centro di cultura islamico, Firenze a caccia di idee a Parigi

Il tema delle residenze per artisti e quello di un nuovo centro culturale è stato al centro di alcuni incontri che il sindaco Dario Nardella e l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi hanno svolto a Parigi, dove si trovano fino a domenica per una missione istituzionale. Nella capitale francese Nardella e Sacchi hanno visitato la Cittadella internazionale delle arti e l’Istituto di cultura islamica, alla presenza delle rispettive direttrici Benedicte Alliot e Stephanie Chazalon. La prima è una sorta di ‘condominio’ di oltre 300 residenze dove passano ogni anno oltre 1000 artisti di tutte le discipline (90 i paesi coinvolti nel mondo, oltre 25 mila le residenze attivate dal 1965, anno dell’apertura del centro). Si tratta della più grande residenza per artisti nel mondo, con un programma culturale anche rivolto all’esterno. Il secondo è un vivace centro polifunzionale dove convivono sale per esposizioni, film, dibattiti e conferenze, attività culturali, spazi per concerti all’aperto e un luogo dedicato alla preghiera, tutto declinato secondo la multiforme cultura islamica. “Siamo molto interessati a queste esperienze - ha commentato l’assessore Sacchi -. A Firenze stiamo già sperimentando da alcuni anni le residenze artistiche alle Murate e stiamo per aprirne di nuove in via Palazzuolo, nell’immobile delle ex Leopoldine che già ospita il museo Novecento, e alla Manifattura Tabacchi. Per quanto riguarda il centro islamico, siamo colpiti dal modello di integrazione costruito negli anni in questo quartiere, a dimostrazione che l’arte e la cultura possono essere la chiave di svolta per una convivenza pacifica e per valorizzare la multiculturalità di una città". Sindaco e assessore sono stati anche ospiti del rettore della Sorbona Gilles Pecout. Nella prestigiosa università è stato possibile visitare tra l’altro le sale del rettorato e l’auditorium/aula magna per cerimonie. Agli incontri erano presenti l’assessore parigino alla cultura Christophe Girard e il direttore dell’Istituto di cultura italiano a Parigi Fabio Gambaro. (edl)
Scroll to top of the page