Circolo Andrea Del Sarto, Fratelli d'Italia: “Continua l’illegalità, gravissimi pericoli per i frequentatori abusivi. Dopo il flop dello sgombero del 4 novembre 2021, adesso c’è il rischio di un crollo”

“Gravi responsabilità per il Comune di Firenze e nessuna soluzione su come recuperare il buco da 1 milione di euro”

Si apprende da notizie apparse sulla stampa, che non solo il Comune di Firenze non ha applicato il provvedimento di sgombero e divieto di accesso al circolo Andrea Del Sarto, ma ha addirittura permesso che gli abusivi continuassero a fare le proprie attività indisturbati e senza alcuna garanzia di minima sicurezza vista la precarietà dell’immobile”. Lo dichiara Paolo Marcheschi, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia.

Il Comune di Firenze, non applicando lo sgombero, si è assunto gravissime responsabilità. Non solo perché ha tollerato il perpetrarsi della palese illegalità di far continuare ad occupare l’immobile e a gestire le attività commerciali, proprio a quei soggetti che hanno provocato un ammanco nelle casse del Comune di milioni di euro, ma anche perché se si verificasse qualcosa in quei locali, il Comune (il Sindaco Nardella e il Dirigente Cerchiarini in primis) se ne assumerebbero in toto la responsabilità – sottolinea Marcheschi –. E’ incomprensibile come la Direzione Patrimonio del Comune di Firenze, dopo aver emesso il provvedimento dirigenziale  adottato il 27 agosto u.s., in cui si dava mandato alla Polizia municipale di impedirne l’accesso, abbia continuato a chiudere gli occhi e consentire che le attività si svolgessero senza soluzione di continuità”.

I residenti vicini al Circolo lamentano che l’attività non sia mai terminata. E’ chiaro che questi signori abusivi, sentendosi protetti, se ne sbattono degli obblighi e dei debiti da saldare. E’ palese che le attività svolte in tanti anni, si reggessero su entrate commerciali (affitto sale, feste, bar, biliardo), tutto in barba del proprietario della struttura, il Comune, che per tanti anni ha dormito senza far rispettare i doveri dell’Andrea Del Sarto e incurante dei pericoli a far svolgere attività in ambienti non a norma. Oltre al mancato pagamento sui gestori del Circolo gravano pesanti inadempienze come i mancati adeguamenti strutturali necessari, definiti con le prescrizioni di Asl, Arpat e Vigili del Fuoco” attacca Marcheschi.

Se veramente il Comune vuole dare un segnale chiaro e trasparente a tutte quelle associazioni che operano onestamente nella nostra città, deve assolutamente dissipare ogni dubbio - conclude Marcheschi -. Invece di inventarsi un grottesco maquillage che consentirebbe ai soliti ‘favoriti’ di rientrare in possesso della gestione, prenda atto che c’è bisogno di un bando trasparente per recuperare i soldi persi e rilanciare la struttura ponendo attenzione ai tanti problemi legati al quartiere. Basta tutelare gli “amici degli amici”, deve sgombrare i dubbi da ogni tipo di agevolazione di parte ripristinando la legalità, secondo le procedure previste per legge. Abbiamo atteso che il Comune trovasse la soluzione più adeguata, ma dato che né gli esposti dei cittadini né le nostre continue interrogazioni hanno fatto ravvedere il Comune, non resta che adire alle autorità competenti. Il Comune sarà chiamato a rispondere alla Corte dei Conti”.

Sul Circolo Del Sarto ogni giorno ne apprendiamo una nuova. Mentre sinistra di governo e sinistra estrema si ritrovano unite a difendere l’indifendibile, è sempre più concreto il rischio crollo per la struttura. Un pericolo evidentissimo che solo il Comune di Firenze si rifiuta di vedere – incalza Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale –. Il bene dal 2016 è comunale, quindi il Comune può decidere liberamente di venderlo o destinarlo ad altro uso, oppure eventualmente decidere di salvarne la funzione sociale. Stavolta però lo deve fare secondo le regole imposte dalla legge, nel rispetto soprattutto dei tanti affittuari che sono concessionari di beni pubblici. Nel caso del Circolo Andrea Del Sarto non si possono cancellare con un colpo di spugna anni ed anni di arretrati”. (fdr)

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