Appello di Forza Italia a sostegno delle donne per denunciare le violenze domestiche

"Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una nuova recrudescenza dei femminicidi, anche se purtroppo, in questo particolare momento storico, nel quale l'emergenza Coronavirus la fa da padrone, queste notizie passano, come altre, in secondo piano". Così Jacopo Cellai, Capogruppo di Forza Italia e coordinatore cittadino azzurro. "Si assiste in questa fase - continua Cellai - ad un fenomeno particolare, cioè ad un crollo verticale delle denunce presentate dalle donne per violenza e maltrattamenti; una situazione però che a causa dell’emergenza sanitaria, nasconde una cruda realtà".
"Abbiamo infatti il timore - continua Benedetta Bellini, Responsabile Azzurro Donna Forza Italia Firenze -  confermato dalle dichiarazioni delle associazioni contro la violenza sulle donne, Telefono Rosa in primis, che il fenomeno delle violenze domestiche non sia affatto diminuito e, purtroppo, la convivenza forzata della quarantena contribuisce a far esplodere situazioni di crisi pregresse".
"La convivenza coatta tra le donne e i loro persecutori rende spesso difficile, se non impossibile, la denuncia da parte delle vittime - precisa Giampaolo Giannelli, responsabile Propaganda ed Immagine Forza Italia Firenze - ed è per questo che occorre fare ogni sforzo possibile per aiutare le vittime degli abusi".
"Esortiamo le vittime delle violenze a non avere paura e chiamare i numeri di aiuto dedicati come il telefono rosa (1522) o l'associazione Artemisia (055 601375 ) oppure avvalendosi della app dedicata dalla Polizia di Stato (youpol) che permette di mettersi in contatto direttamente col 113 senza comporre il numero, allegando anche foto e video - concludono Cellai, Bellini e Giannelli -  e, se non si riesce ad usare il telefono, invitiamo chi sta subendo abusi dai propri conviventi a trovare la forza ed uscire di casa per recarsi a denunciare i fatti a qualsiasi presidio delle Forze dell’Ordine, utilizzando anche le squadre di pattuglia nelle strade impiegate nell’emergenza Coronavirus.  Si tratta infatti di una situazione che rientra perfettamente nello "stato di necessità" che consente di uscire di casa, visto che la tutela della sicurezza e della incolumità prevale su ogni precetto". (fdr)

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