Presente anche l'assessore alle attività produttive Federico Gianassi
Coniugare gli antichi saperi con l’innovazione e l’ecosostenibilità, questo il futuro del sistema moda toscano secondo quanto emerso durante la manifestazione “Made in Italy: valore Economico, Sociale, Etico. Cucire, Tramare, Ordire, Tessere, Formare…Etica!” che si è conclusa oggi nell’ambito della mostra dell’Artigianato di Firenze.
L’iniziativa organizzata da Cna Federmoda nazionale ha come obiettivo quello di esplorare la complessità della filiera moda al fine di definire nuove modalità per discutere i temi del made in Italy. La Toscana è particolarmente coinvolta in questo dibattito perché sono numerose le aziende di Cna che operano in questo settore e che, nonostante il periodo di crisi, stanno volgendo la loro attenzione alla sostenibilità in ogni suo aspetto: ambientale, sociale ed economico.
“Cna Toscana lavorando con grande attenzione sullo sviluppo e l’incremento dell’economia circolare, soprattutto per quanto riguarda il settore moda e pelletteria – ha affermato a margine della manifestazione il Presidente di Cna Toscana Luca Tonini -. Ci stiamo impegnando sul fronte del riciclo e del recupero dei materiali per un maggiore rispetto dell’ambiente. La nostra attenzione è rivolta anche ai contoterzisti che sono la maggior parte dei nostri affiliati nel settore moda e pelletteria. Si tratta di un settore fondamentale, spesso bistrattato dalle grandi griffe. Il lavoro artigiano contoterzista in molti casi è sottomesso ai prezzi dettati dai grandi marchi della moda, è ciò crea non poche difficoltà. Per ottenere maggiori tutele abbiamo ottenuto un tavolo nazionale, presieduto da un toscano Paolo Brogi, che ha come scopo proprio la tutela dei contoterzisti”.
"Vestire italiano è da sempre sinonimo di prestigio e qualità per chi produce e per chi acquista - ha sottolineato l'assessore alle attività produttive Federico Gianassi - la filiera della moda rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello per la nostra economia e, più in generale, per il nostro Paese. A causa della pandemia il sistema moda si trova di fronte a profondi cambiamenti strutturali che rappresentano una sfida e richiedono uno sforzo innovativo, su tutti la sostenibilità. Una sfida che il settore ha accettato con successo: sono proprio le società di moda in condizione di essere le principali artefici di questo processo virtuoso favorendo il sistema del riciclo e quindi gestione dei rifiuti di tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria".
Il comparto Moda Toscana è composto per lo più da imprese di piccole dimensioni, con il 77% che ha meno di 10 addetti e il 98% che non supera i 50 addetti, che compongono un macro-comparto capace di fatturare annualmente circa 9 miliardi di euro, vale a dire il 14% del fatturato totale del comparto manifatturiero. Il dato toscano incide su quello italiano per il 32% e, a livello regionale, la Toscana è al primo posto per valore di fatturato prodotto dal comparto.
Il sistema economico toscano vede dunque nel comparto moda un settore trainante, nel quale le imprese con meno di 50 addetti occupano l’80% del personale.
(fn)