Agenzia sociale per la Casa, l’assessore Paulesu a Fdi: “Evitare strumentalizzazioni. Rimoduleremo il progetto per rispondere meglio alle esigenze sul fronte dell’abitare”

“I consiglieri di Fdi stanno cadendo in una strumentalizzazione infondata e dannosa, che è sempre da evitare perché dà informazioni fuorvianti ai cittadini. È evidente che come tutti i progetti pilota anche per l’Agenzia sociale per la Casa c’è stata una fase sperimentale, le motivazioni per cui le risposte dei privati proprietari non sono state in linea con le aspettative sono di varia natura, a partire dalle caratteristiche del mercato immobiliare fiorentino. L’obiettivo che si poneva questo strumento però resta da perseguire, intercettare la cosiddetta fascia grigia, quella che ha maggiori difficoltà ad accedere al mercato libero della casa, per questo l’amministrazione partirà da questa esperienza rimodulandola rispetto a quanto fatto finora per renderla più funzionale e adatta al contesto in cui ci muoviamo oggi e ai diversi bisogni abitativi che i nostri cittadini esprimono. Siamo già impegnati con diverse azioni sul tema dell’abitare, proprio per cercare di rispondere a esigenze che si fanno sempre più variegate e complesse”. 

A dirlo è l’assessore alla Casa Nicola Paulesu, replicando ai consiglieri del gruppo Fratelli d'Italia Matteo Chelli, Angela Sirello (capogruppo), Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo, sull’Agenzia sociale per la Casa. 

“L’Agenzia Sociale per la Casa nacque con l’obiettivo di fornire una serie di misure a sostegno dell'abitare, in particolare incentivi e contributi concessi ai proprietari privati che avessero stipulato nuovi contratti di locazione a canone calmierato. – spiega ancora Paulesu -  Se le misure non sono state erogate nella totalità, non essendoci stata la risposta attesa da parte dei proprietari privati, non si può affatto parlare di sperpero di risorse. La dotazione finanziaria di 700mila euro comprendeva 200mila euro da finanziamenti europei utilizzati e rendicontati per l’organizzazione del servizio, la sede e il personale che si è occupato di definire procedure del progetto, ricercare immobili e promuovere l’iniziativa, e 500mila euro di risorse comunali che dovevano servire a sostenere le misure previste per favorire i proprietari (contributo spese per adeguamento impianti, garanzia per le morosità antecedenti lo sfratto, contributo su spese condominiali per difficoltà sopravvenute) e che sono state e sono tutt'ora utilizzate per operazioni straordinarie sul fronte dell’emergenza abitativa”. 

“Prendendo le mosse da questa esperienza lavoreremo, attraverso un percorso di coprogettazione, a una rinnovata Agenzia sociale per la casa, con il pieno coinvolgimento delle associazioni di categoria, dell'associazionismo, dal terzo settore, per colmare il gap che si era verificato in questa prima sperimentazione e andare a intercettare al meglio disponibilità e potenziali soggetti interessati. – conclude Paulesu - Il tema della Casa resta una priorità per l’amministrazione e stiamo lavorando seriamente, non accettiamo polemiche infondate e pretestuose”.

(sa. ca.)

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