Aeroporto, Grassi e Trombi e Verdi (Frs): “Sostengono che il progetto non sia cambiato, ma rispetto alla versione dello scorso giugno aumenta di 2 mesi la durata dei lavori. Non una parola sulla gestione dell'aeroporto nei prossimi 3 anni circa”

“In vista della discussione di inizio settembre in Consiglio comunale sul masterplan leggiamo che i lavori per la realizzazione della nuova pista dureranno 2 mesi in più: eppure Enac e Toscana Aeroporti – spiegano i consiglieri di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi – hanno sempre detto che la nuova versione rispetto alla precedente non cambiava. Quindi come mai un aumento dei tempi già adesso che si sta discutendo delle carte, prima della conferenza dei servizi e con ancora molte delle prescrizioni del decreto VIA da ottemperare? Sicuramente uno degli obiettivi della società è farsi approvare il progetto il più velocemente possibile, senza troppi lacci e lacciuoli e avviare i cantieri sperando poi di potersela cavare in qualche modo. Un masterplan 2014-2029 che, sembra già scritto, vedrà una volta costruita la nuova pista una revisione per riequilibrare il piano economico e che potrebbe essere dal punto di vista gestionale completamente stravolto. Certo, la nostra diffidenza deriva dalla mancanza di fiducia nella proprietà di maggioranza e dei vertici che paiono, ormai, voler dettare la linea della pianificazione della città  anche fuori dall'aeroporto. Manca solo che la famiglia di Corporation America acquisti anche la squadra della Fiorentina, lo diciamo ironicamente, e poi avrà in mano il destino di una intera parte della città, l'unica nella quale sono previste opere di espansione, nonostante il carico fin troppo pesante delle opere programmate”.

“In queste settimane – proseguono i consiglieri di Firenze riparte a sinistra – ci stiamo leggendo le carte del progetto e ci rendiamo conto di come i numeri siano usati per motivare una nuova infrastruttura aeroportuale che sarà destinata a ripartire a crescere nel numero di voli e di passeggeri, appena completata, anche dopo il 2029. Niente invece viene detto riguardo alla gestione dei prossimi anni quando la pista attuale verrà ancora più usata e stressata di voli in decollo e atterraggio: che la pista attuale non sia sicura, anche per i voli che già ora partono e arrivano, e che i danni ambientali e sanitari sulla cittadinanza di Peretola, Quaracchi e Brozzi meritano una risposta immediata, lo sosteniamo da oltre un decennio. Un aeroporto che va bene, fa utili, più di tanti altri scali più grandi in Italia, e che cresce sempre di più non dovrebbe aver problemi a riconoscere diritti a chi ci lavora e intervenire per mitigare i disagi alle abitazioni più impattate: ed invece in nome degli utili e del denaro peggiora le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici aeroportuali, non assume come dovrebbe ed esternalizza a terzi settori interi dei servizi a terra, disinteressandosi del loro futuro occupazionale. Invece verso gli abitanti continua a dare come unica soluzione illusoria quella di fare una nuova pista che risolverà tutti i problemi”.

“Infine – concludono Grassi, Trombi e Verdi – rispondiamo a coloro che recentemente e nei mesi scorsi ci ha attribuito la responsabilità delle condizioni attuali e anche quella di eventuali, che non ci auguriamo di sicuro, incidenti con la configurazione attuale, che se fosse stato per noi l'aeroporto attuale avrebbe smesso di crescere e aumentare l'impatto sulla zona a nord ovest della città da tempo perché prima sarebbe dovuta esser considerata la salute e la tutela di chi ci abita e lavora attorno all'aeroporto e poi il resto, interessi dei soci privati compresi. Ed invece sono proprio coloro a cui adesso, una parte della cittadinanza, affida il loro, e quello di tutti, futuro che se ne sono sempre disinteressati e lo continuano a fare nel masterplan dove oltre alle parole a tv e stampa non compare alcun tipo di riferimento alla situazione che viene vissuta da decenni. Per noi la soluzione è chiara: immediato depotenziamento dell'attuale scalo e rendere Pisa lo scalo fiorentino. In tre anni si farebbe una ferrovia completamente nuova tra Firenze e Pisa: il risultato sarebbe certo e la soluzione, per la cittadinanza martoriata, definitiva”. (s.spa.)

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