Adesione al Manifesto del “Giusto Mezzo”: senza equità non può esserci ripresa!”. Approvata in Commissione Istruzione, Lavoro e Formazione

La Commissione Istruzione, Lavoro e Formazione, presieduta da Laura Sparavigna ha approvato l’adesione al manifesto del “Giusto Mezzo”. Dopo l’approvazione avvenuta in Commissione 1, ora aspettiamo la discussione e la votazione in Consiglio comunale. Un’adesione essenziale in vista del 30 aprile data in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi consegnerà all’Europa il piano italiano per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund.

Il manifesto del “Giusto Mezzo”– spiega la presidente Laura Sparavigna – chiede investimenti strutturali nel welfare: asili nidi a tempo pieno, congedo di paternità di cinque mesi, allargamento dell’offerta di cura per anziani e disabili, abolizione del gender pay gap, orientamento in entrata e in uscita, maggior accesso al credito.., per ottenere l’equità tra generi e incentivare l’occupazione femminile. L’inserimento nel mondo del lavoro e il mantenimento di buoni livelli occupazioni e salariali dei giovani e delle donne è essenziale per il nostro sistema di protezione sociale (l’istruzione, il sociale, la sanità, il lavoro, il sistema pensionistico), già ai limiti dell’insostenibilità a causa dell’asimmetria demografica. l’obiettivo è lontano: ad oggi ci metteremo 135,6 anni ad ottenere la parità di genere.

La battaglia per l’equità è essenziale per la giustizia sociale quanto per la ricchezza del nostro Paese! Eppure – continua la presidente Laura Sparavigna – l’ultimo report del World Economic Forum ci dice che i redditi femminili sono del 42,8% più bassi rispetto a quelli degli uomini, e il gap a parità di mansioni è del 46,7%. Siamo al quarantunesimo posto per l’emancipazione politica femminile e le laureate in materie Stem sono solo il 15,7%. Dei 444 mila posti di lavoro andati persi nell’ultimo anno, 312 mila hanno coinvolto le donne. Una drammatica situazione acuita dal fatto che nel solo mese di dicembre si è registrata un’ulteriore flessione che ha causato la perdita di 101 mila posti di lavoro e, anche stavolta, ben 99 mila riguardavano le donne.

Secondo una stima della Banca d’Italia, se tutte le donne lavorassero il Pil aumenterebbe del 7%: il primo passo verso un Paese più giusto, più equo e più ricco!. L’adesione al manifesto del “Giusto Mezzo” è un segno di attenzione alle richieste di movimenti di cittadine e cittadini che hanno preso forma in questi mesi non solo col manifesto del “Giusto Mezzo” ma – conclude la presidente Laura Sparavigna – anche con la Conferenza delle donne democratiche e con il documento Women New Deal. Attendiamo la discussione in Consiglio comunale!”. (s.spa.)

Scroll to top of the page