28 Febbraio, giornata mondiale malattie rare. Nicola Armentano (Presidente commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali): “Rinnoviamo l' impegno a sostegno delle tante famiglie coinvolte”

Il 28 febbraio si celebra la Giornata mondiale dedicata elle malattie rare, e anche la Regione Toscana, come ogni anno omaggia l'evento con un convegno “Integriamo l'assistenza sanitaria con l'assistenza sociale per i malati gravi” che si terrà, dalle ore 9.00 nell'Auditorium di Santa Apollonia in via San Gallo, 25 a Firenze.
Quando si parla di malattie rare, se la medicina ha un ruolo fondamentale nel percorso di dolore della vita del paziente, allo stesso modo le istituzioni lo hanno nei confronti delle famiglie. Oggi grazie alla scienza – spiega il presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Nicola Armentano – si può fare molto. L’articolo 32 della nostra Costituzione sancisce che il diritto alla salute sia un diritto universale, uguale ed equo ma affinché questo raggiunga il massimo compimento c'è ancora tanto da lavorare”.
Tra le numerose iniziative che il comune di Firenze ha realizzato in questi cinque anni – continua Armentano – un grazie particolare va rivolto all’Istituto Farmaceutico Militare che con la produzione dei cosiddetti farmaci orfani svolge un ruolo importante in materia di malattie rare. Un'eccellenza fiorentina che il Sindaco Nardella ha insignito lo scorso anno con il Fiorino d'Oro.

Occorre promuovere, sempre di più la sinergia tra il tessuto sociale e sanitario per una maggiore interazione tra enti locali e sanità come abbiamo avuto modo di raccontar a Firenze, nel corso del 13° Forum Risk Management in Sanità. Inoltre è fondamentale recuperare un ruolo attivo della prevenzione di tutela degli ambienti di vita, il cui miglioramento è stato uno dei driver dell’aumento della vita media. E' necessario – conclude Armentano – rafforzare la cooperazione tra ambiente, sport e mobilità per fare un lavoro di rete dove i differenti sistemi siano coinvolti in un’ottica di forte condivisione e collaborazione della promozione di concetti che determinano vantaggi salutistici e sociali. I comuni non possono essere passivi nella costruzione della salute dei propri cittadini perché il benessere sociale passa anche dalle loro scelte”. (s.spa.)

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