La bozza del Decreto correttivo sulla Riforma dello Sport in Commissione cultura e sport

Fabio Giorgetti: “Un grande cambiamento alle porte, per le società sportive occorre formazione continua e la possibilità di investire negli impianti e ampliare la gamma dei servizi per i ragazzi”

Sono stati ospitati nella Commissione cultura e sport il Dr. Simone Boschi Rappresentante Ordine dei Commercialisti Firenze e la D.ssa Valeria Pisacchi Rappresentante dell’Ordine Consulenti del Lavoro della provincia di Firenze, sulla bozza di Decreto  correttivo Riforma dello Sport del 31 maggio.

“La riforma dello sport – spiega il presidente della Commissione cultura e sport Fabio Giorgetti – è attesa ai blocchi di partenza per il 1° luglio 2023: la data sembra ormai confermata, anche se il nuovo impianto normativo verrà ulteriormente messo a punto nelle settimane e nei mesi successivi.

Si tratta di una svolta epocale. Viene, infatti, abolito il vincolo sportivo. La società sportiva, fino ad ora, aveva la possibilità di poter vincolare l’atleta, dal 1° luglio questo non sarà più possibile. Su alcune questioni la situazione non è chiara e ci sarà bisogno di tempo,  3 mesi per comprendere tutti i cambiamenti.

Viene introdotta la figura del lavoratore sportivo: l’atleta, l’allenatore, il direttore sportivo, il direttore di gara e dovrà essere contrattualizzato chi lavora anche nelle società dilettantistiche.

La posizione della co.co.co. sportiva viene estesa al mondo dello sport. Come ci è stato illustrato è una co.co.co particolare perché sarà di non subordinazione se attuata entro le 24 ore settimanali, oltre alle ore per le gare sportive. C’è poi la figura del volontario che non percepisce nessun tipo di compenso ma c’è la possibilità, attraverso una autocertificazione, di avere un rimborso fino a 150 euro mensili.

Il cambio radicale – prosegue il presidente Fabio Giorgetti – sta anche nel fatto che non esisteranno più i rimborsi esenti art 67 lettera m TUIR fino a 10.000 euro. Ritengo che la riforma parta da un presupposto giusto. Si parla di professionalizzazione il settore ma occorre dare gli strumenti, alle società, per avere buoni istruttori e strumenti di miglioramento dell’attività.

 Al momento è stata fatta una bella cornice ma aspettiamo le circolari attuative ed il tempo è veramente poco. Ritengo – conclude il presidente della Commissione cultura e sport Fabio Giorgetti – che si parta da una buona idea, che è quella di tutelare i lavoratori ma occorre rendere più tutelate anche le società sportive”.

La riforma introduce alcune novità sui contenuti degli statuti degli enti sportivi dilettantistici rispetto alla l. 289/02 e dispone che, tra gli altri, debbano essere espressamente previsti: l’oggetto sociale con specifico riferimento all’esercizio in via stabile e principale dell’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche, salvo che per gli ETS sportivi dilettantistici; la possibilità di svolgere attività secondarie e strumentali diverse da quelle principali, che in difetto di previsione statutaria non potranno quindi essere esercitate.

In tema di lavoro sportivo la bozza di decreto correttivo prevede una serie di modifiche significative che in parte sembrano recepire anche le istanze del comparto sportivo. Tra le principali segnaliamo in particolare: l’innalzamento da 18 a 24 ore settimanali per la presunzione di rapporto di co.co.co. nell’area del dilettantismo; un procedimento amministrativo di silenzio assenso per l’autorizzazione al lavoro sportivo dei pubblici dipendenti che si perfeziona in 30 giorni dalla ricezione della richiesta; la possibilità di rimborsare le spese analitiche dei volontari a fronte di autocertificazione purché non superino l’importo di 150 euro mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso, in analogia con quanto disposto per i volontari del terzo settore. Viene inoltre completamente riscritta la disposizione sui rapporti di lavoro che interessano i direttori di gara e i soggetti che indipendentemente dalla qualifica indicata dai regolamenti della disciplina sportiva di competenza, sono preposti a garantire il regolare svolgimento delle competizioni sportive, sia riguardo al rispetto delle regole, sia riguardo alla rilevazione di tempi e distanze e che operano nel settore dilettantistico. La riforma precisa che la prestazione del lavoratore sportivo – con le connesse agevolazioni contrattuali, fiscali e previdenziali – deve essere resa a favore di un soggetto dell’ordinamento sportivo. È opportunamente introdotta un’agevolazione ai fini IRAP per i compensi delle co.co.co. nell’area del dilettantismo. Per i lavoratori sportivi che ricevono compensi annualmente non superiori ai cinquemila euro viene prevista un’importante semplificazione ai fini dell’applicazione delle disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. (s.spa.)

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