Villa di Rusciano, Firenze Riparte a Sinistra e Sinistra Italiana Quartiere 3: "Il Comune si autodenuncia per abusi edilizi e chiede alle associazioni, a proprie spese e responsabilità, la demolizione o la regolarizzazione"

"Negli atti per la selezione pubblica di assegnazione in concessione del terreno di oltre 4 ettari attiguo alla villa con destinazione urbanistica di verde pubblico si legge che ci sono manufatti abusivi lungo i confini delle proprietà private di via del Larione, che c’è un pozzo non denunciato e che l’accesso carrabile non è autorizzato con passo carrabile. Come è possibile chiedere a terzi di fare la “sanatoria”? Inevitabilmente i cittadini hanno utilizzato un'area dimenticata dal Comune per anni. Chi farà domanda per avere l’assegnazione del terreno, cosiddetto agricolo - sostiene la Consigliera Giovanna Sesti di Sinistra Italiana al Quartiere 3 insieme a Tommaso Grassi e Donella Verdi del gruppo comunale di Firenze Riparte a Sinistra - dovrà infatti accollarsi non solo l’onere ma prendersi la responsabilità di abbattere i manufatti privati in uso fino a poco tempo fa e andare, presumibilmente, verso uno spiacevole contenzioso con i futuri vicini."

"Come è possibile dare in concessione un’area che ha destinazione urbanistica di verde pubblico e una parte a parcheggio? Come sarà gestita la futura convivenza fra gli assegnatari di questa area ex-agricola e quelli della ulteriore area confinante data in locazione dal 2013 per 7 anni alla società Il Torrione che ha l’obbligo di non recintarla? Queste sono domande su cui aspettiamo risposte, così come alle nostre interrogazioni, sui lavori eseguiti dalla Società Torrione nell'area agricola, sugli abbattimenti di alberi d’alto fusto e della concessione ad uso verde privato sempre al Torrione, sui lavori alla villa."

"Questioni che sono già state sollevate nell'esposto presentato a luglio alla Magistratura, Corte dei Conti e Soprintendenza. E’ dal 1977 che il Comune è proprietario del Possesso di Rusciano, Villa parco e area agricola perché gli è stata donata dall’IPAB “Istituto Vittorio Veneto” perché potesse rimanere un bene pubblico con finalità istituzionali a favore dei minori. Ma come risposta a questo dono di importanza enorme storica ed ambientale, e di grande potenzialità per la città, lo sta vendendo a pezzi, e nell’incuria nessuna opera di restauro è stata eseguita dal 2004 alla villa. Un’Amministrazione che da anni non rispetta il vincolo della donazione e che non ascolta neanche i propri e tanti cittadini del quartiere , “Cantiere Beni Comuni”, che si battono per la salvaguardia del bene". (fdr)

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