Vicini concretamente e disobbedienti. I Consiglieri di FRAS Alberici, Grassi e Verdi devolvono un gettone di presenza consiliare alle attività delle Rete per la disobbedienza civile del Coordinamento “UMANI PER R-ESISTERE”

"Come detto ieri in Consiglio, durante la comunicazione della Consigliera Alberici, con questo gesto vogliamo dare - dichiarano i Consiglieri Alberici, Grassi e Verdi - un segno concreto a quello che si sta muovendo intorno a noi dopo le scellerate scelte governative che, attraverso il Decreto Sicurezza, voluto in primis da Salvini, stanno cominciando ad avere effetti negativi in termini di accoglienza su chi è in attesa di un permesso di soggiorno e rischia di trovarsi per strada, vista l’abrogazione del permesso umanitario, per non parlare dei nuovi arrivati. E' per questo che abbiamo pensato al Coordinamento “UMANI PER R-ESISTERE” che a Firenze sta crescendo sull'onda di un'indignazione che diventa, oltre che protesta, azione concreta. Dentro al Coordinamento ci sono persone e associazioni che cercano di agire in vari modi per dare risposte al fenomeno migratorio garantendo ai migranti indeboliti dal loro precario status giuridico una rete di solidarietà effettiva che si esprime sia in termini di assistenza materiale, come la ricerca di un alloggio e di un lavoro, sia di tutela giuridica per i singoli casi. Il Coordinamento organizza anche azioni di denuncia miranti a scoraggiare l'applicazione della legge da parte degli enti locali e a promuoverne l'abrogazione in quanto contraria a principi costituzionali di tutela dei diritti umani contenuti anche in convenzioni e trattati internazionali di cui il nostro paese è firmatario" - proseguono i Consiglieri - "Vogliamo essere al fianco di chi opera fattivamente per l'accoglienza e cediamo volentieri una piccola parte del nostro compenso, aderendo  a tutte le azioni di lotta che “UMANI PER R-ESISTERE” deciderà di mettere in campo. La parte giusta è là e noi ci siamo." - concludono i Consiglieri.

Di seguito la Comunicazione della Consigliera Alberici

"Presso la Comunità delle Piagge, realtà della periferia a nord-ovest di Firenze in cui ho scelto di vivere il mio impegno sociale dal 2002, la carità ha tante forme, esclusa quella dell’assistenzialismo. Può assumere la dimensione della com-passione, nel senso di passione e sentimenti condivisi, della com-pagnia, nel senso di “con-divisione del pane e degli averi” ma anche del cammino, dei percorsi, della fatica. Nelle varie attività, nei progetti di microcredito, nel commercio equo e solidale della bottega Equazione, nell’attività delle cooperative sociali, degli inserimenti lavorativi di persone seguite dai Servizi, nei gruppi di autoaiuto come gli alcolisti anonimi e i giocatori anonimi, si cerca sempre di tenere un occhio alle persone che stanno dietro ai bisogni e non di colmare soltanto questi. Insomma, si cerca di camminare CON le persone e mai PER.

Col tempo, mi sono abituata a questo tipo di atteggiamento, che non è facile assumere per noi cattolici, abituati come siamo a intendere la carità come obolo, quindi soprattutto in termini di denaro e di beni materiali da cedere. Naturalmente, anche l’aiuto materiale conserva il suo significato, primo tra tutti, quello di risolvere situazioni di emergenza.

Ed è per una situazione che ritengo di emergenza, ma non solo materiale, che ho deciso, d’accordo con la mia comunità e sempre nel solco di un appoggio a qualcosa che non sia solo un bisogno, di devolvere il gettone di presenza di questo che è uno degli ultimi Consigli comunali, in questo seguita dai miei compagni di Gruppo, a un progetto che sta crescendo a Firenze e che si chiama: Disobbedienza civile e obiezione di coscienza al decreto sicurezza”, lanciato dal coordinamento “UMANI PER R-ESISTERE”,  un movimento di donne e uomini che si sono uniti per mettere in atto azioni concrete di resistenza civile come:

·         denunciare le misure della Legge sulla Sicurezza contrarie alla Costituzione e operare affinché questa legge venga abrogata;

·         sostenere e praticare accoglienza e inclusione nei confronti dei/delle richiedenti asilo, dei profughi/e, che si troveranno per strada vista l’abrogazione del permesso umanitario;

·         richiedere agli enti locali di non mettere in atto quanto previsto dalla Legge sulla Sicurezza;

·         praticare la disobbedienza civile quando leggi, circolari, ordinanze confliggono col più elementare senso di umanità;

·         promuovere un'ampia e diffusa presa di coscienza e una conseguente mobilitazione popolare contro il diffondersi del razzismo e dell'intolleranza;

·         ribadire la necessità di interventi che promuovano, a partire dalle scuole, una cultura antirazzista.

 

Oltre all’adesione all’atto, vi sono azioni concrete che il gruppo dei disobbedienti si propone come: l’accoglienza e l’accompagnamento nel quotidiano delle persone più vulnerabili e discriminate contro le quali oggi la peggiore politica si sta accanendo. Tra i progetti costruiti in tal senso vi è il PROGETTO UBUNTU che promuove percorsi di accoglienza per cittadini stranieri che, pur avendo presentato domanda di asilo ed avendo perciò un regolare permesso di soggiorno, si trovano in questo momento per vari motivi al di fuori dei circuiti istituzionali dell’accoglienza, a cui pure avrebbero diritto ad accedere in quanto richiedenti asilo.
L’intento è di accompagnare le persone, tutte provenienti dall’Africa subsahariana, verso un auspicabile inserimento nel mondo del lavoro e dunque all’autosufficienza economica accompagnata e sostenuta a tutto tondo, con un supporto su più livelli:

·         facilitazione dell’apprendimento dell’italiano;

·         tutela giuridica;

·         primo accompagnamento per l’assistenza sanitaria, l’acceso agli uffici, etc.

·         momenti di socialità, partecipazione ad attività ricreative, ludiche, sportive.

·         corsi di formazione, momenti di tirocinio, etc.

 

E’ per tutto questo che il gettone che mi sarà corrisposto per la seduta di oggi, diventerà parte di quell’economia circolare che potrà contribuire a costruire, sia pure una minima cosa, attorno al fenomeno migratorio. E’ una goccia nel mare e non vuole essere un gesto di vanagloria ma, come ha scritto Lorenzo Orsetti, che abbiamo ricordato ieri qui nella sua Firenze, con una bellissima manifestazione nelle strade che lo hanno visto crescere, “ogni tempesta comincia con una singola goccia”…ognuno dovrebbe cercare di essere almeno quella goccia". 

(fdr)

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