Un anno nell’arte del XX e XXI secolo: Y.Z. Kami, Alberto Giacometti, Lucio Fontana, Robert Mapplethorpe, Cecily Brown e non solo

Il programma 2023 del Museo Novecento

Dall’artista iraniano-americano Y. Z. Kami alla mostra-evento che vedrà assieme per la prima volta due giganti del Novecento come Giacometti e Fontana, tra gli appuntamenti più attesi dell’anno. E poi la grande fotografia, con Robert Mapplethorpe e Willelhm von Gloeden. Ma anche un ruolo da protagonista nella prossima edizione della Florence Art Week con due volti di primo piano del panorama artistico attuale, come Cecily Brown e Nathaniel Mary Quinn. Sono solo alcune delle iniziative previste nella programmazione del Museo Novecento per il 2023 che continua all’insegna della sinergia con altri poli espositivi, della valorizzazione di grandi talenti dell’arte contemporanea e della riscoperta di figure che hanno segnato il Novecento nelle più svariate discipline.   

 “Contemporaneo, contaminazione, sperimentazione, collaborazione: questa la cifra dei progetti espositivi che anche nel 2023 il Museo Novecento mette in campo, dimostrando di essere uno dei poli culturali più importanti e vivaci della città. -  dice la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini – Anche quest’anno la proposta del Novecento è variegata e di ampio respiro, capace di unire grandi nomi a talenti già celebri sul piano internazionale ma non ancora noti in quello italiano e continua a portare avanti anche supporto e valorizzazione della nuova generazione di artisti contemporanei. E poi anche nei prossimi mesi in campo eventi unici come la mostra di Giacometti e Fontana. E un forte lavoro di squadra che è il tratto distintivo dell’azione che intendiamo assieme portare avanti, anche in vista della Florence Art Week 2023 che come l’anno scorso sarà in grado di catalizzare le migliori produzioni contemporanee grazie a una sempre più importante sinergia tra le realtà operanti a vario livello nella cultura cittadina”.    

“Dopo quattro anni di intensa attività, con più di 170 eventi e 65 mostre realizzati tra le mura delle ex Leopoldine e gli spazi cittadini, non possiamo negare che il Museo Novecento sia diventato il terzo polo culturale fiorentino insieme agli Uffizi e a Palazzo Strozzi” dichiara Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento. “Il 2023 si prospetta un anno di grandi appuntamenti, che siamo felici di realizzare grazie alla piena condivisione di un progetto di politica culturale avviato con l’amministrazione e sostenuto da una rete di istituzioni pubbliche e private. Grandi progetti espositivi non si realizzano senza serietà scientifica e autorevolezza, con anni di preparazione alle spalle. Senza queste condizioni, non sarebbe possibile realizzare una mostra assolutamente inedita e di grande impatto come Giacometti – Fontana. La ricerca dell’assoluto, che sono certo sarà la mostra dell’anno a Firenze. Il programma prosegue con una serie di mostre ed eventi che coinvolgono artisti del calibro di Cecily Brown, considerata la più grande pittrice al mondo, insieme a Jenny Saville. Si comincia la prossima settimana con una bellissima sorpresa: l’arte di Y.Z. Kami, protagonista di una mostra diffusa in alcune delle più prestigiose sedi culturali della città. Eccezionalmente, un dipinto sarà accolto all’interno della millenaria Abbazia di San Miniato al Monte, grazie alla sensibilità e all’apertura dimostrate dall’Abate padre Bernardo”. 

Light, Gaze, Presence, la mostra di Y.Z. Kami (Teheran, 1956) aprirà i battenti il 17 febbraio fino al 24 settembre con una selezione di opere esposte per la prima volta a Firenze in alcuni dei luoghi simbolo della città: Museo Novecento, Museo di Palazzo Vecchio, Museo degli Innocenti e, eccezionalmente, nella millenaria Abbazia di San Miniato al Monte. Il progetto è un viaggio nell'universo pittorico dell'artista iraniano-americano, che vive e lavora a New York dagli anni Ottanta. La sua produzione si concentra maggiormente sulla creazione di ritratti di donne e uomini colti in primo piano, spesso con gli occhi chiusi e all'interno di sfondi neutri che lasciano visibili solo alcuni dettagli oltre ai volti. Presenti e assenti al tempo stesso, queste figure sono immerse in una dimensione che sembra non avere nulla a che fare con la nostra quotidianità, ma che rimanda a un altrove, a un luogo che è memoria o evocazione dell'aldilà. La luminosità resa dalla pittura rarefatta, così come l'esperienza dell'immobilità e del silenzio, hanno la capacità di attrarre a sé l'osservatore, suscitando sensazioni intense, come un senso di placida contemplazione al limite della trascendenza. In questo senso, Kami è un pittore dell'invisibilità; il suo sguardo e la sua pittura sono capaci di raccontare l'umanità al di là della contingenza, catturando la spiritualità che avvolge i corpi.   

Sarà poi la volta di un progetto museale inedito che vedrà due giganti del Novecento come Alberto Giacometti e Lucio Fontana per la prima volta insieme, protagonisti di un viaggio parallelo che intende suggerire nuove strade di analisi e sondare nuove interpretazioni. La mostra Giacometti - Fontana. La ricerca dell’assoluto, nata da un’idea di Sergio Risaliti, al via dal 2 marzo al 4 giugno 2023, sarà ospitata all’interno degli spazi monumentali di Palazzo Vecchio, in particolare nella Sala delle Udienze e nella Sala dei Gigli, in un dialogo e relazione con la Giuditta di Donatello. In concomitanza con questo progetto, il Museo Novecento dedicherà ben due piani delle ex Leopoldine alle sculture e ai disegni di Lucio Fontana con la mostra Lucio Fontana. L’origine du monde, dal 2 marzo al 13 settembre 2023, che nasce dalla volontà di esplorare alcuni aspetti ancora poco sondati dell’opera del maestro italo-argentino, tra gli autori più innovativi del secolo scorso.    

In dialogo con questa mostra, il progetto artistico di Luca Pozzi che coinvolgerà sempre il museo Novecento. Luca Pozzi (1983) è un artista e mediatore interdisciplinare, ispirato dai mondi dell'arte, della fisica, della cosmologia multi-messaggera e dell'informatica.  

Le sue opere - installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetiche, oggetti in levitazione, esperienze VR / AR e un uso performativo della fotografia - nascono dal suo interesse per la gravità quantistica, la cosmologia e la fisica delle particelle. Collegata all’esposizione monografica dedicata a Lucio Fontana, la mostra occuperà le sale al primo piano del Museo Novecento strutturandosi come un percorso introduttivo ad alcuni temi cardine della ricerca del maestro italo-argentino, come la fascinazione per il cosmo e le scoperte scientifiche. Alcune opere saranno espressamente ispirate all’opera di Fontana mentre altre spingeranno oltre la sua riflessione attualizzandola al tempo presente. 

Al Museo Stefano Bardini e al Museo Marino Marini dal 16 giugno al 18 settembre la mostra dedicata all’artista americana Rachel Fenstein. Nata a Fort Defiance, Arizona, nel 1971, Rachel Feinstein realizza sculture e installazioni dalla forte carica espressiva che traggono ispirazione tanto dalla scultura classica e la pittura rinascimentale - da Donatello in poi -, quanto dalle fiabe moderne e i cartoon. Nelle sue opere il mondo immaginifico del fantasy si fonde con riferimenti all’arte moderna e al barocco, alle religioni e alla letteratura. La mostra personale al Museo Bardini e al Museo Marino Marini presenterà una serie di opere scultoree e ambientali, alcune di esse di nuova produzione, che guardano alla tradizione gotica e rinascimentale e traggono ispirazione dalle collezioni dei due musei, giocando sul contrasto tra il sacro e il profano. 

Dal 22 settembre 2023 all’ 11 febbraio 2024 il Museo Novecento presenta per la prima volta un’esposizione dedicata alla fotografia. All’interno delle sale dedicate alle mostre temporanee e alla collezione permanente, verrà ospitato uno speciale omaggio ad uno dei maggiori esponenti della fotografia del XX secolo, Robert Mapplethorpe (1946-1989), in un dialogo serrato con alcune fotografie di Willelhm von Gloeden (1856-1931) provenienti dalla Fondazione Alinari per la Fotografia, che ospita un ampio fondo del fotografo tedesco.  Costruita a partire da una selezione di opere che mettono in luce la sua intensa produzione artistica, la mostra Mapplethorpe - Von Gloeden. Tra corpo e natura, punterà a sottolineare il legame della ricerca di Robert Mapplethorpe con la classicità, nonché l’approccio scultoreo al mezzo fotografico reso evidente tanto nello studio del nudo, maschile e femminile, quanto nella natura morta. A partire da questo focus il lavoro del fotografo verrà messo a confronto con alcune fotografie storiche provenienti dall’Archivio Fratelli Alinari risalenti alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento. Tra queste saranno proposte alcune immagini del barone Wilhelm von Gloeden tra i pionieri della staged photography. Un’altra sezione della mostra si svilupperà invece all’interno della collezione permanete del Museo Novecento e metterà in dialogo le fotografie con alcuni dipinti e sculture del XX secolo.   

 Tornerà la Florence Art Week e nell’occasione, arriveranno a Firenze nel mese di ottobre due grandi protagonisti del panorama artistico internazionale.  Si tratta di Cecily Brown Nathaniel Mary Quinn. La Florence Art Week lo scorso anno aveva visto 29 istituzioni culturali coinvolte, 43 eventi, 37 luoghi e 9 giorni di programmazione, trasformando Firenze in una fucina e vetrina del meglio della produzione artistica contemporanea grazie a un ricco palinsesto di appuntamenti risultato di un lavoro di squadra tra diverse e importanti realtà cittadine fortemente voluto e coordinato dal Comune. Dal 5 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024, un nuovo focus sulla pittura contemporanea con una delle sue più talentuose protagoniste, Cecily Brown: la mostra, dislocata tra museo Novecento e museo di Palazzo Vecchio, costituirà un’importante occasione per ammirare dal vivo una serie di lavori inediti, per la maggior parte ideati appositamente per questa occasione.  Tra le più note pittrici internazionali, Cecily Brown (Londra, 1969) è un'artista che sa reinventare il rapporto tra arte contemporanea e tradizione figurativa senza indugiare in sterili citazioni. I suoi dipinti risultano impastati di energia fisica, dominati da un turbinio di invenzioni formali semi-astratte, in cui pennellate vorticose generano un caos ordinato, che si risolve sempre in composizioni colme di armonia e equilibrio. Il progetto su Nathaniel Mary Quinn (Chicago, 1977) prenderà vita al Museo Bardini, dal 7 ottobre 2023 all’11 marzo 2024. Quinn è noto per i suoi ritratti pittorici realizzati con uno stile che richiama la scomposizione e il collage tipici delle avanguardie storiche. Le sue figure, a tratti grottesche e mostruose, sono realizzate con una meticolosa attenzione ai particolari e un iperrealismo che creano un senso di disorientamento e confusione. Tutto il suo lavoro è autobiografico, Quinn mescola una narrazione personale fatta di persone ed eventi a lui vicini con immagini tratte da riviste, fumetti o fotografie trovate. La mostra al Museo Bardini presenterà una serie di dipinti della recente produzione dell’artista così come opere inedite appositamente create per intessere un serrato dialogo con le opere della collezione e con la ritrattistica rinascimentale fiorentina.  

Proseguono inoltre le grandi mostre Henry Moore in Florence, fino al 31 marzo 2023 in Piazza della Signoria e sul sagrato dell’Abbazia di San Miniato al Monte; Alberto Magnelli. Armocromie e Jean Arp. Larme de galaxie, fino al 19 febbraio al Museo Novecento; infine, Emiliano Maggi. Songs and Spells, fino al 13 marzo al Museo Stefano Bardini. 

 

(sa. ca.)

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