Tramvia. Fratelli d’Italia: “Nel gioco dell’oca o passo del gambero. È il ponte di Bellariva (con i dubbi della Soprintendenza) che è fatto da cani!”

Draghi (Capogruppo in Consiglio comunale), Sollazzo (Capogruppo al Quartiere 2) e Cabrele (Capogruppo al Quartiere 3): “Se durante il cantiere non riescono a gestire una pista ciclabile come faranno con un viadotto?”

“I consiglieri di Fratelli d’Italia sono rimasti “deliziati” nel recepire ciò che la Sabap (Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici) ha affermato a riguardo degli aspetti di tutela paesaggistica, in questo caso afferenti alla difesa di uno scorcio panoramico vincolato. La Soprintendenza ha spiegato, infatti, che la migliore soluzione per attraversare l’Arno – spiegano i consiglieri Alessandra Draghi, Simone Sollazzo e Guido Cabrele – sarebbe di costruire un Ponte nuovo su cui far passare i binari della tramvia, con tanto di pedoni e biciclette come è stato fatto alle Cascine, ma non le auto, mantenendo invariato il Ponte di Verrazzano.  

La solerzia con cui ci battiamo da tempo per evitare ulteriori ingorghi di veicoli privati si riscontra ricordando che soltanto due mesi fa ci eravamo di nuovo espressi sul nuovo Ponte di Bellariva:

(https://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/draghi-tramvia-32-bagno-ripoli-la-non-serve-nemmeno-il-ponte-sullarno-bellariva).

Ricordare fa bene “sed secant” perché, non solo i consiglieri di Fratelli d’Italia dei rispettivi quartieri interessati dall’opera avevano ribadito la loro contrarietà al progetto, ma anche la Soprintendenza ha puntualmente obiettato mediante pareri, acquisiti agli atti, in seguito alla richiesta di contributi effettuata dall’amministrazione comunale.

Le osservazioni riguardanti il progetto – continuano Draghi, Sollazzo e Cabrele – sono scaturite da questi motivi principali in seguito descritti:

1) minore impatto della percezione visiva, riconducibile alla significativa riduzione dimensionale dell'impalcato del ponte (che passerebbe da 22 a 15 metri e mezzo in larghezza nel punto di massimo ingombro), nonché una struttura più snella;

2) minore interferenza visiva con le sponde del fiume Arno e i circostanti beni tutelati;

3) eliminazione delle criticità inerenti gli svincoli carrabili, che si verrebbero invece a creare con la soluzione progettata in prossimità degli sbarchi al nuovo Ponte.

Ed è quest’ultimo il motivo principale per cui – proseguono i consiglieri Sollazzo e Cabrele –   condividiamo il testo espresso dalla Sabap, da cui la nostra ferma volontà di non fare dilagare il traffico automobilistico dentro via Minghetti da una parte e piazza Gualfredotto dall’altra, alterando per sempre la tranquillità di due zone residenziali pregiate.

Già in questi giorni, in zona rossa, durante le vacanze di Natale, con uffici e scuole chiuse, c’è da mettersi le mani nei capelli, osservando la situazione tra la Fortezza e Piazza Savonarola, non vorremmo nemmeno lontanamente immaginare quando quest’opera mastodontica raggiungerà Bellariva e Gavinana” concludono gli esponenti dei quartieri 2 e 3 di Fratelli d’Italia”.

“Mi preme infine liquidare la sottile accusa sferrataci dai consiglieri Bundu e Palagi (SPC) che, come al solito, nella loro ormai vetusta retorica tendono a tacciare i partiti di destra come i difensori “dell’auto privata”; una volta per tutte, voglio scagionare la mia area politica – aggiunge Alessandro Draghi – dalla loro “fatwa” pronunciata sin dai tempi della Fiat di Agnelli, in cui una certa sinistra riteneva “nemico del popolo” colui che sedeva al volante della propria vettura.

Fratelli d’Italia non è il partito del trasporto su gomma, contro le rotaie, neppure dei Suv, contro i velocipedi – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi – e proprio per questo principio che quando vedo una pista ciclabile chiusa all’improvviso, per chissà quale motivo, anche io mi indigno, ma le insinuazioni di connubio o di “comoda contrapposizione” fra destra e Pd non le accetto, soprattutto in un tema su cui invece Pd e opposizione di sinistra vanno a braccetto, quello della Tramvia”. (s.spa.)

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