Senza servizi igienici vendeva superalcolici, chiusura definitiva per un minimarket in centro

E’ la sesta attività a ricevere lo stop del Comune. Albanese e Bettarini: “Pugno duro per garantire legalità e rispetto delle regole”

Non aveva i requisiti strutturali come l’accessibilità ai servizi igienici obbligatoria per poter vendere superalcolici. Eppure ai controlli della polizia municipale è stato trovato per due volte in poche settimane a vendere alcol ai clienti. Per questo il Comune, in base al regolamento Unesco, ha revocato definitivamente la licenza ad un minimarket del centro storico.

A ricevere oggi il provvedimento di divieto di prosecuzione dell’attività e l’ordine di chiusura dell’esercizio, disposto dalla Direzione Attività Economiche del Comune e notificato oggi dalla Polizia Municipale, è stata una attività in centro.

Dopo due diversi controlli della polizia municipale il locale era stato trovato in zona Ognissanti a vendere superalcolici pur in assenza dei requisiti strutturali previsti dal Regolamento Unesco (in particolare un servizio igienico di cortesia per i clienti che in entrambi i casi è risultato non fruibile e inaccessibile ai clienti). Per questo è stato emesso il provvedimento di stop definitivo e in base al Regolamento Unesco questa attività non potrà più riaprire.

E’ il sesto provvedimento di chiusura definitiva a carico di minimarket del centro nel corso degli ultimi 18 mesi (oltre a questo ultimo uno era in zona Santa Maria Novella, due in zona Santa Croce, uno zona piazza Indipendenza e uno in zona San Lorenzo).

“Continuano senza sosta i controlli della polizia municipale per far rispettare le regole: noi continuiamo con la linea dura in materia di alcol e superalcolici per la sicurezza della salute dei giovani e per il decoro della città” ha detto l’assessora alla sicurezza urbana Benedetta Albanese.

“Abbiamo recentemente inasprito il regolamento Unesco – ha aggiunto l’assessore al commercio Giovanni Bettarini - e adesso, in caso di reiterazione delle violazioni delle norme si può arrivare alla chiusura dell’esercizio: sono provvedimenti duri ma purtroppo necessari”.

 

(sp)

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