Scuola, Forza Italia: “Caos completo. Resta il nodo degli organici e slitta il decreto sui banchi di scuola. Azzolina, serve un bagno di umiltà”

A 46 giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico tutto è ancora in alto mare e la tempesta è in arrivo. A cominciare dall'epopea dei banchi, con o senza rotelle: 2.019.230 banchi tradizionali nuovi di zecca e oltre 400 mila «innovativi» cioè quelli che serviranno da autoscontro in classe, dovranno essere prodotti e consegnati entro il prossimo 12 settembre, due giorni prima della prima campanella fissata il 14. Una manciata di giorni dopo gli istituti dovranno richiudere di nuovo perché il 20 e 21 settembre si terranno le elezioni in sette regioni dal Veneto alla Puglia. Insomma, una situazione che getta nel panico corpo docente, studenti, famiglie” denunciano l'On. Erica Mazzetti, Deputato di Forza Italia, Jacopo Cellai, Capogruppo di Forza Italia in Palazzo Vecchio e Coordinatore cittadino, Giampaolo Giannelli, Vicecoordinatore Provinciale Forza Italia.

Ieri in commissione cultura alla Camera il commissario straordinario anche agli arredi scolastici Domenico Arcuri ha spostato le lancette del count-down: anziché scadere oggi il bando scadrà il 5 agosto. La firma del contratto con l’aggiudicatario o gli aggiudicatari è slittata dal 7 al 12 agosto. Una situazione allucinante - attaccano gli esponenti azzurri - ed ovviamente lo slittamento ha fatto imbizzarrire ancora di più i produttori italiani. Assoufficio parla di «una mala gestione» e di «ritardo mostruoso nell’indire il bando» di cui il governo è «responsabile». «Sui banchi la pezza è peggio del buco». «I quantitativi non sono certo diminuiti e le ore di una giornata non siamo ancora riusciti a moltiplicarle». Ma Arcuri è stato inflessibile: «La produzione nazionale dichiara di non avere la capacità di soddisfare interamente il fabbisogno». Riuscirà il miracolo ai concorrenti esteri, se arriveranno?”.

Ma non è la sola problematica rimasta insoluta – sottolineano gli esponenti di Forza Italia – altro caso rovente è il problema degli organici. Ieri le regioni hanno protestato con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina lamentando tutte le incertezze del governo su risorse, organico e tempistica. Le regioni hanno chiesto il reintegro immediato dei 1.090 docenti sui posti comuni per riportare il contingente per il 2020-2021 ai livelli dell’attuale anno scolastico, insieme alla garanzia del mantenimento anche per il prossimo anno dell’attuale numero di autonomie scolastiche, eliminando in via temporanea l’automatismo del dimensionamento. Il Miur ha ribadito di avere chiesto al Mef oltre 80mila assunzioni a tempo indeterminato per i docenti. E si parla di 50 mila precari, oltre a una quantità indefinita di non specializzati che si dichiareranno a disposizione. A questa incertezza sui tempi, e dopo le polemiche sui concorsi, si è aggiunto in questi giorni un altro caos: il sistema di gestione di inserimento delle domande di Gps (Graduatorio provinciali per le supplenze) è andato in tilt. La piattaforma dovrebbe semplificare le procedure per trovare i supplenti. All’incirca un milione di precari di seconda e terza fascia dovrà essere inserito. Da questo data base saranno estratti gli oltre duecentomila precari, un record, che dovranno fare supplenza l’anno prossimo. Oggi Flc, Fp e Filcams Cgil manifesteranno davanti al Ministero dell’Istruzione a Roma. Insomma caos e disorganizzazione allo stato puro”.

Ecco perché – concludono Mazzetti, Cellai, Giannelli – chiediamo al Ministro Azzolina di dire semplicemente la verità. Il Ministro spieghi realmente alle famiglie italiane in quale stato versa il mondo della scuola e chieda magari aiuto, visto che non riesce ad approntare un piano adeguato di riapertura dell'anno scolastico. Un bagno di umiltà sarebbe opportuno, per non fare la fine del Titanic”. (s.spa.)

Scroll to top of the page