Palagi e Bundu (SPC): "A Pisa, manifestazione contro le armi, all'aeroporto"

"Grave l'episodio denunciato dal personale dipendente dell'aeroporto di Pisa: domani saremo in piazza, per chiedere di fermare l'invasione russa e bloccare la scelta di alimentare la violenza violando i principi costituzionali"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune (Firenze)

"Il Presidente della Regione Toscana ha alzato le mani al cielo quando gli è stato chiesto di commentare la denuncia del personale dell'aeroporto di Pisa, di essersi ritrovati a caricare armi su un volo civile. Se tutto rispetta le leggi, che male c'è?
Ormai siamo arrivati al punto in cui neanche il mondo che si definisce democratico e di centrosinistra si rende conto di quanto sia grave alimentare la guerra con le armi. Ci chiediamo che senso avessero tutte le lacrime versate per Gino Strada, se poi tanto facilmente si cancellano le sue parole, quello che ha scritto.

Non abbiamo nessuna ambiguità nel voler condannare l'invasione della Russia, ma è chiara la necessità di recuperare una centralità della politica e della diplomazia venuta a mancare in questi anni.
Quelle che vengono chiamate oligarchie sono le "controparti" con cui si è fatto affari per decenni, mentre l'economia e la finanza riescono ad avere settori pronti a fare utili anche sul commercio di morte.

Mentre si moltiplicano appelli e mobilitazioni dal passo, il sistema istituzionale rifiuta di ascoltare l'opinione pubblica e procede nello schierarci da una parte precisa della propaganda.
Nessuno nega il diritto della popolazione ucraina alla difesa e all'autodeterminazione, però è evidente quanta poca trasparenza ci sia sul supporto militare garantito dai paesi "occidentali".

L'episodio dell'aeroporto di Pisa, dove il personale dipendente ha scoperto di essere impegnato a caricare armi su un aereo civile, è esplicativo.
Per questo saremo alle 15 davanti al Galilei, alla manifestazione indetta per rispondere a questa grave decisione, condannando l'invasione russa e chiedendo con forza la fine della guerra". (fdr)

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