Oggetti smarriti e recuperati, si cambia: da ora in poi saranno donati alle associazioni di volontariato e riutilizzati

L'assessore Bettarini: "Procedure più snelle e servizio aggiornato"

Da oggi, con il via libera in consiglio comunale, gli oggetti trovati e mai reclamati da nessuno potranno essere donati alle associazioni di volontariato. E’ una delle principali modifiche contenute nell’aggiornamento del regolamento per la gestione del servizio oggetti trovati sul territorio del Comune di Firenze che, con una delibera dell’assessore alle partecipate Giovanni Bettarini, da adesso disciplina il servizio con modalità organizzative più snelle. A gestire gli oggetti trovati a Firenze è la partecipata Sas (Servizi alla Strada) che per questa attività svolge un servizio di grande importanza. Solo nel 2022 infatti sono stati 9.200 gli oggetti smarriti recuperati, posizionati poi in un capannone in attesa del proprietario. Anche il lavoro fatto per restituirli non è banale tanto che il 35% degli oggetti recuperati poi viene restituito ai proprietari.

“Con questo regolamento, che ne aggiorna uno risalente al 1991, rendiamo il servizio più moderno ed efficace, destinando i numerosi oggetti rimasti senza padrone ad aiutare le associazioni di volontariato piuttosto che mandare tutto al macero” ha spiegato Bettarini in consiglio comunale. Si tratta di un aggiornamento necessario per disciplinare modalità organizzative più snelle con la possibilità di attivare procedure per la vendita, l’assegnazione dei beni con un valore o un’utilizzabilità residua e in ultima ipotesi per il loro smaltimento.

“Abbiamo riorganizzato il servizio – ha aggiunto Bettarini – e modifichiamo il regolamento affinché diventi possibile, se nessuno ha rivendicato l’oggetto in depositeria nei 15 mesi previsti dalla legge, donare quelli utili alle associazioni del Terzo Settore e vendere quelli che non servono, devolvendo il ricavato al volontariato. Invece di mandare al macero quintali di oggetti non rivendicati da nessuno, abbiamo deciso il possibile riutilizzo a fini benefici”.

Se fino ad oggi si è proceduto con lo smaltimento e la demolizione di quelli non rivendicati, consegnando al macero ogni volta quintali di abiti, borse, ombrelli e oggetti di varia natura, con il nuovo Regolamento si prevede invece di attivare percorsi alternativi allo scopo di consentire il reimpiego di oggetti trovati con un valore intrinseco anche minimo e una utilizzabilità residua.

Alcuni beni potranno essere invece destinati alla vendita, ma il ricavato sarà versato presso la Tesoreria comunale e devoluto a progetti di natura sociale. Gli oggetti che, per loro natura o caratteristiche, non potranno trovare destinazione o qualora siano state esperite infruttuosamente le procedure previste, potranno essere smaltiti tramite distruzione nel rispetto della vigente normativa in materia di tutela ambientale e di smaltimento dei rifiuti.

 

(sp)

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