Queste le dichiarazioni del capogruppo del Partito Democratico Luca Milani
“I dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro del 2024 rappresentano un allarme importante per tutti noi. Nella nostra civilissima Toscana sono state accertate oltre 6mila irregolarità.
Ogni mese vengono scoperti 137 dipendenti a nero, nel 2024 si è superato le 45mila denunce per infortuni equivalenti a 120 infortuni al giorno, secondo la statistica.
I numeri tuttavia, pur enormi, non riescono ad esprimere pienamente la situazione, dietro ai numeri ci sono delle persone con la loro storia, la loro famiglia i loro affetti, e ci sono poi i datori di lavoro con la loro storia, la loro famiglia e i loro affetti. Certo, episodi come il crollo di via Mariti o l’esplosione del deposito Eni di Calenzano suscitano tanto clamore, ma niente cambia. Neanche dopo le parole del Presidente Mattarella che all’ennesimo morto sul lavoro ha detto amaramente che ‘non ci sono più parole – sono state già spese tutte’, cosa altro ancora potremmo dire!
Non c’è stata a mio avviso quella presa di posizione necessaria. La patente a punti introdotta dal Governo, come è stato dichiarato dai sindacati non ha un vero effetto sui datori di lavoro per convincerli a rispettare le leggi, che ci sono e sono tra le più evolute.
L’Ispettorato ha trovato irregolarità nel più del 70% delle imprese controllate, con un aumento impressionante nelle industrie - settore nel quale per storia e tradizione saremmo portati a pensare che sia sotto controllo - vista l’attività sindacale forte e consolidata.
Nel 2024 sono stati accertati 1648 lavoratori in nero di cui ben 351 extra comunitari senza permesso di soggiorno, un dato raddoppiato dal 2023. Sulla manodopera sfruttata si sono accesi particolarmente, anche con inchieste della Procura, i riflettori nelle fabbriche tessili del pratese. Ma in realtà il fenomeno riguarda anche il mondo della ristorazione e dell’agricoltura.
È necessario un lavoro incensante che metta insieme i rappresentanti dei lavoratori, delle imprese e delle istituzioni per ricostruire quella cultura della sicurezza e della legalità che sembrano destinate ad un declino sempre più rapido ed inesorabile.
Le istituzioni per prime hanno il dovere di dare l’esempio attraverso il controllo negli appalti dei servizi e dei lavori. Bene ha fatto il Comune di Firenze con i protocolli sul lavoro sicuro - nei lavori pubblici- per la limitazione dei sub-appalti e per il controllo dell’accesso ai cantieri, protocolli attivi nei lavori delle tramvie e per lo Stadio”. (s.spa.)