Queste le dichiarazioni del capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Palazzo Vecchio Lorenzo Masi.
“Aprile 2024: il Comune promette 15 nuovi chioschi alimentari per valorizzare e presidiare i vari quartieri della città. Aprile 2025: nessun nuovo chiosco è stato in realtà realizzato. Il motivo? L’assessore Vicini oggi in Consiglio comunale ha richiamato la Legge 214/2023 che prevede che i bandi per l’individuazione dei concessionari dei chioschi devono tenere conto di Linee Guida emanate dal Ministero del Made in Italy che però, ad oggi, non sono ancora note.
Peccato però che la Delibera del Comune di Firenze che ha stabilito la realizzazione di 14 nuovi chioschi sia di aprile 2024, e nessun riferimento era stato fatto in merito. Tutto fermo dunque, almeno fino a dopo l’estate.
E dei chioschi già esistenti, ma chiusi ormai da molto tempo, soprattutto quelli che vendevano piante e fiori? Nessuna investimento da parte dell’Amministrazione per un loro recupero, eppure se la finalità dei chioschi è la valorizzazione e il presidio delle diverse aree della città, perché non partire dalla riqualificazione di quelli esistenti che giacciono abbandonati?
L’impressione è che non ci sia stato uno sforzo sufficiente da parte del Comune, di prendere decisioni volte a una reale valorizzazione dei chioschi, di qualsiasi tipologia e ubicazione.
Per quanto riguarda poi le edicole, siamo lieti che l’assessore Vicini abbia accolto la nostra proposta di far svolgere agli edicolanti alcuni servizi anagrafici, che possano agevolare i cittadini - pensiamo soprattutto agli anziani - nelle pratiche anagrafiche. Accogliamo con favore anche la notizia che è in corso un tavolo tecnico tra i rappresentanti degli edicolanti e l’assessora Sparavigna, per arrivare davvero all’erogazione di maggiori servizi alla cittadinanza.
Chiediamo però uno sforzo maggiore da parte della Giunta per dare seguito alle promesse fatte, soprattutto in tema di valorizzazione delle edicole, perché a seguito della sentenza di qualche giorno fa del Tar che ha dato ragione al Comune sulla soglia del 30% di superficie espositiva per la vendita di prodotti complementari e al recente investimento della Regione Toscana di 200 mila euro per le edicole dei paesi interni, è evidente che anche il Comune può e deve fare di più”. (fdr)