La lettera aperta di Barbara Felleca, vice presidente del Consiglio comunale: "Lascio il PD"

Nella vita ci vuole coraggio. Coraggio di cambiare, di uscire dalla comfort zone dell’appartenenza alla tua comunità politica quando ti rendi conto di essere sempre la voce dissonante in un Partito in cerca di identità; un Partito che ha perso il contatto con la gente, che non ha saputo raccogliere la sfida culturale e politica della Destra che oggi governa, e alla quale abbiamo permesso di rivendicare come propri temi che appartengono invece alla nostra tradizione. La meritocrazia, prima di tutto (e per me, che son figlia di operai, questo è un valore assoluto).

Non basta la contrapposizione alla Destra per ricostruire un’identità; non basta la riconferma di un gruppo dirigente con la promessa di un Congresso costituente tra molti mesi, che forse sarà solo l’ennesima occasione per l’ennesimo nuovo Segretario. Questo rituale non mi appassiona più, e per me è ora di cambiare.

Da dieci giorni isolata per il Covid, ho avuto il tempo di leggere, riflettere, vedere con chiarezza i tanti rospi che durante questi anni non ho saputo ingoiare, e trovo il coraggio, con dolore ma per necessità, di lasciare il PD, che per quasi un decennio è stata la mia casa politica, una casa sicura, a Firenze, che oggi però non sento più la mia.

Mi rimetto in gioco, senza paracadute né Santi protettori, in una nuova avventura politica, nella casa del Terzo Polo-IV, dove il riformismo democratico sostiene idee e programmi, e uomini e donne.
Il rispetto e l’amicizia per gli amici e compagni di tutti questi anni di militanza, restano immutati. E’ una scelta che non faccio a cuor leggero, e certamente sofferta: ma se è vero che a me per prima devo rispetto, questa per me, oggi, è una scelta necessaria.

Barbara Felleca
 

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