La comunicazione politica nel Rinascimento, se ne parla alle Oblate

Al centro del dibattito un volume sulla diplomazia fiorentina edito dall’Accademia della Crusca

Quanto la comunicazione politica del Rinascimento è paragonabile alla frenesia ‘social’ della nostra classe politica? Ieri come oggi le “strategie verbali” di un governo sono da sempre parte integrante delle strategie di potere. Si incentra anche su questi temi la presentazione del libro di Andrea Felici “Parole apte et convenienti”. La lingua della diplomazia fiorentina di metà Quattrocento, edito dall’Accademia della Crusca. L’appuntamento è in programma alle 18 martedì prossimo, 9 aprile 2019, presso la Sala storica ‘Dino Campana’ della Biblioteca comunale delle Oblate di Firenze. Ad aprire il dibattito il saluto di Massimo Fratini, assessore alle Biblioteche del Comune di Firenze.

L’evento sarà coordinato da Giovanna Frosini dell’Università per Stranieri di Siena. Ne discuteranno Antonio Corsaro, Università degli studi di Urbino, e Jean-Jacques Marchand, Université de Lausanne. L’incontro sarà un’importante occasione per approfondire l’evoluzione del volgare fiorentino come lingua dei rapporti politico-diplomatici nel Quattrocento.

Il volume prende in esame un gruppo di lettere inedite, inviate dalla cancelleria di Firenze ai suoi ambasciatori presso i maggiori Stati italiani, in occasione delle trattative per la stipula della pace di Lodi e l'istituzione della Lega italica (1454-1455). Intorno alla metà del Quattrocento, il panorama istituzionale italiano è un mosaico di Stati organizzato nelle più diverse forme di governo – principati, signorie, repubbliche –, tra loro accomunate dal bisogno di definire il proprio spazio e di garantirne la stabilità. In questa delicata rete di relazioni, Firenze svolge un ruolo indubbiamente centrale grazie a un articolato sistema di accordi di natura politica e commerciale, merito, in larga parte, della fervida attività diplomatica quotidianamente svolta dalla sua cancelleria.

Le parole orientano e determinano i fatti, e forse in nessun ambito quanto in quello della comunicazione politica ciò è tanto evidente: esse possono consolidare alleanze, spingere al conflitto o innescare rivoluzioni. Le “strategie” di un governo si fondano sulla capacità di costruire un discorso selezionando il lessico più opportuno e più efficace a seconda delle circostanze: in altri termini, sull’abilità di ricorrere a 'parole apte e convenienti'. L’evento ha il patrocinio dell’Assessorato alle Biblioteche del Comune.

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