Jacopo Cellai (Capogruppo Forza Italia) e Paolo Gandola (FI – Centrodestra per il cambiamento): “Finalmente i negazionisti sono stati sconfitti. Memoria condivisa, bene comune”

“Pienamente soddisfatti dell'approvazione della delibera sull'apposizione della targa in ricordo dell'esodo giuliano dalmata”

“Ieri il Consiglio metropolitano di Firenze ha votato unanimemente alla proposta di delibera che prevede che sia posta una targa in ricordo degli esuli giuliano-dalmata presso il complesso di Sant'Orsola a Firenze.
Siamo stati ampiamente soddisfatti di questa iniziativa proposta dall'amministrazione metropolitana – dichiarano Paolo Gandola, consigliere metropolitano di FI – Centrodestra per il cambiamento congiuntamente al Capogruppo di Forza Italia in Comune a Firenze, Jacopo Cellai – perché il ricordo della tragedia dell'esodo di migliaia di italiani dall'Istria e dalla Dalmazia e la questione delle foibe sono un passo tragico della nostra storia repubblicana e la proposta di apporre una targa commemorativa, proprio in Sant'Orsola, che in quegli anni fu rifugio per 580 famiglie di lavoratori provenienti da Pola, è un bell'esempio di ricostruzione dell'identità e della memoria condivisa.

Ieri – dichiarano Gandola e Cellai – abbiamo avuto testimonianza di come con il tempo si possano cambiare le sorti della nostra rappresentazione storica, andando nella direzione di una verità fattuale condivisa che purtroppo per troppi anni era stata celata. Il fatto che l'intera compagine del Consiglio metropolitano, senza distinguo nei voti, abbia votato favorevolmente alla proposta ci rende orgogliosi e pienamente convinti che le nostre battaglie, svolte negli anni scorsi nelle scuole, nelle università, nelle nostre città, tra i cittadini, abbiano condotto, passo dopo passo, a riconoscere che quanto avvenuto in quegli anni fu un sacrificio enorme, sopportato dai nostri concittadini con la sola colpa di essere italiani e il testo della targa lo dice chiaramente:
“Siamo esuli fiumani, istriani e dalmati attraverso confini di odio e di morte.
Siamo case strappate, uomini donne e bambini costretti a diventare stranieri.
Ora siamo libertà ritrovata che ricorda chi siamo stati e sempre saremo”.
Una decisione importante che ci auguriamo sia di stimolo alle iniziative da realizzare il prossimo 10 febbraio in occasione del Giorno del Ricordo”. (s.spa.)

Scroll to top of the page