Fondazione Teatro della Toscana, incontro con la Commissione cultura e sport

Maria Federica Giuliani: “Il Teatro della Toscana si conferma un'eccellenza, i numeri sottolineano i preziosi risultati. Il teatro Niccolini affidato ai giovani attori appena diplomati rappresenta un progetto innovativo unico nel panorama internazionale, un avviamento alla professione artistica a tutto tondo”

Audizione in  commissione cultura e sport del Comune di Firenze, presieduta da Maria Federica Giuliani, dei vertici del teatro della Toscana, un'eccellenza non solo della Toscana ma a livello nazionale, presenti il direttore Marco Giorgetti, il coordinatore del centro di avviamento all’espressione Pier Paolo Pacini ed il responsabile comunicazione e marketing Riccardo Ventrella. E’ stato illustrato alla commissione l’attività svolta dalla Fondazione Teatro della Toscana che raggruppa il Teatro della Pergola, il teatro Era, il Teatro Niccolini ed il Teatro Studio, chiudendo il primo triennio con il prezioso riconoscimento di Teatro Nazionale con risultati davvero importanti: uno su tutti il dato degli spettatori che ha raggiunto la cifra di 159.000, il più altro tra i Teatri Nazionali presenti nella classificazione del Ministero. I programmi della Fondazione sono già proiettati verso il prossimo triennio, iniziato con la riconferma dello status di Teatro Nazionale da parte del Ministero.

La Commissione si è soffermata sull’attività di formazione professionale che, da marzo 2018, presenta una grande novità. E’ iniziato, infatti, il progetto Teatro Nuovo – Nuovo Attore. Per la prima volta in Italia un teatro, il Niccolini di Firenze, è interamente animato, vissuto, gestito, spettacolarizzato da giovani attori. Il primo nucleo è costituito dai neodiplomati della Scuola ‘Orazio Costa’ della Fondazione Teatro della Toscana, riuniti sotto il nome ‘i Nuovi’: a essi si affiancheranno nei prossimi mesi altri giovani attori, diplomati in altre scuole, selezionati tramite audizioni. I giovani attori sono impegnati in tutti gli aspetti della macchina teatrale, dalla direzione artistica all’amministrazione, dalla comunicazione alle pulizie. Il progetto, strutturato su un percorso di tre anni, prevede che a ognuno degli attori coinvolti sia corrisposta una borsa di studio mensile. Il progetto presuppone una nuova visione (teatro di parola, lingua e letteratura italiana come materia prima, anche sotto forma di traduzioni importanti), una nuova modalità di lavoro, quella Giovani/Maestri, nella quale è il gruppo a individuare un maestro che sulla base di regole certe li guidi in un allestimento, e dei nuovi obiettivi, che sono poi quelli di avviare a un lavoro vero e non precario il maggior numero di giovani possibile attraverso meccanismi di sostenibilità. Un grande investimento sul capitale umano, un appello anche alle imprese, perché ‘adottino’ con il loro contributo (che potrà godere dei più recenti vantaggi fiscali), uno dei Nuovi. Al debutto i ragazzi, all’interno della modalità di lavoro Giovani/Maestri, ‘i Nuovi’, sono in scena al Niccolini diretti da Marco Baliani, nella Mandragola di Niccolò Machiavelli fino al 22 aprile e, a seguire, lavoreranno, in una prima fase, con Gianfelice Imparato, Glauco Mauri, Andrée Ruth Shammah e Beppe Navello. L’attività del gruppo dei Nuovi prevede anche una serie di interventi in alcune scuole della periferia fiorentina per avvicinare i giovani di queste strutture al teatro. Il Centro di Avviamento all’Espressione, inoltre, effettua dei corsi per pazienti psichiatrici, in collaborazione con la ASL, corsi per bambini, dai 3 ai 5 anni, e un corso speciale per ragazzi autistici, in collaborazione con il Centro Autismo di Firenze. In collaborazione con il Polo Museale Fiorentino, il Centro di Avviamento all’Espressione organizza dei corsi sul “parlare in pubblico”, che vedono coinvolti circa 1500 studenti. L’attività formativa della Fondazione Teatro della Toscana si fonda sul Centro di Avviamento all’Espressione, istituito a Firenze nel 1979 da Orazio Costa, che ha rappresentato e rappresenta il punto di arrivo del suo lavoro pedagogico attraverso il suo Metodo, il Metodo Mimico, iniziato negli anni Quaranta a Roma presso l’Accademia d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’. (s.spa.)

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