Firenze Prossima, presentati gli esiti del percorso di partecipazione a Palazzo Vecchio

È giunto alla conclusione “Firenze Prossima”, il percorso partecipativo del Comune di Firenze in vista del nuovo piano strutturale e piano operativo iniziato lo scorso 1 aprile.
L’evento finale si è svolto oggi pomeriggio nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Per motivi di contingentamento dovuti al Covid, l’ingresso in presenza è stato riservato agli 'addetti ai lavori' (oltre 200 tra giunta, direttori dell’amministrazione, consiglieri comunali e di quartiere, rappresentanti dei Comuni dell’area metropolitana e delle Città metropolitana e dei corpi intermedi), a cui Sociolab e Lama impresa sociale hanno illustrato e consegnato gli esiti della partecipazione. Presenti il sindaco Dario Nardella, la vicesindaca Alessia Bettini, con delega alla partecipazione, l'assessora all’urbanistica Cecilia del Re, che ha promosso le attività sui nuovi piani, e Alfredo Esposito, responsabile pianificazione strategica e attuazione del programma di mandato.
I numeri
Il percorso si è articolato attraverso 10 iniziative pubbliche in presenza, 6 online, 3 focus group con Categorie Economiche, sindacati e Ordini professionali, 1 incontro con i Comuni contermini, 15 incontri interni all’amministrazione, 1 laboratorio di innovazione urbana con gli studenti universitari. 
Grazie agli strumenti digitale sono state raggiunte 58.500 persone, 508 persone sono state invece coinvolte dal vivo, 1.700 contributi sono arrivati grazie alla mappa interattiva e ai punti di ascolto ai Quartieri.
Le proposte
Dagli incontri on line e in presenza, è emerso come gli abitanti di Firenze siano capaci di guardare al futuro con spirito di innovazione, attitudine al cambiamento e voglia di partecipare attivamente alla gestione della città di domani. La prossimità non è solo uno slogan ma un valore che si è fortemente radicato nell’opinione pubblica, unita dal vissuto collettivo del lockdown. I quartieri e soprattutto i rioni emergono come la rinnovata dimensione della qualità della vita, della vivibilità e della coesione. È proprio questo il criterio che, secondo i cittadini, deve guidare la distribuzione capillare delle funzioni urbane: la residenza, gli spazi pubblici e le aree verdi, i servizi, il tessuto commerciale, la mobilità dolce.
'Firenze senza auto'
La suggestione di una Firenze senza auto, uno scenario che emerge non solo come auspicabile ma anche come unica soluzione ai problemi di traffico e inquinamento. Nella consapevolezza della necessità di un periodo di transizione, i partecipanti si aspettano scelte coraggiose da parte dell'amministrazione, da accompagnare e supportare potenziando la ciclabilità, il trasporto pubblico e il ripensamento del sistema della sosta.  
Rigenerazione urbana
La rigenerazione urbana è vista come una strategia diffusa, che mette al centro le strade: nuovi spazi da ridisegnare in funzione della qualità, della socialità rionale e della sicurezza dei pedoni. Al tempo stesso non manca l’attenzione ai contenitori dismessi, rispetto ai quali è condivisa la raccomandazione a progettare interventi di recupero che siano equilibrati nelle funzioni e diano nuovi spazi - anche abitativi - e servizi ai residenti.
Ripensare la città in funzione di chi ci abita
Ripensare la città in funzione di chi ci abita significa farlo con chi ci abita, valorizzando la voglia di esserci e di fare: da qui l’invito dei cittadini e delle associazioni di tutti i quartieri a sviluppare pratiche partecipative permanenti e strumenti collaborativi innovativi, superando le criticità di quelli esistenti, a partire dal regolamento per la gestione dei beni comuni.
“Lo sforzo che si sta facendo – ha sottolineato il sindaco Nardella – è quello di rendere semplice ciò che è complesso anche attraverso un massiccio lavoro di partecipazione che non è stato facile in questi mesi a causa della pandemia. Ma la scommessa è stata vinta anche dal punto di vista delle modalità di confronto”. “Durante la pandemia abbiamo capito quanto sia importante lo spazio in generale – ha aggiunto – oggi il cittadino ha più bisogno di più spazio pubblico e più spazio privato perché lo spazio è la cifra della libertà di movimento, di azione, di relazione, di lavoro e di utilizzazione del proprio tempo”. “Dopo la pandemia – ha concluso – abbiamo anche capito come sia necessario accelerare sul concetto di città policentrica. Vogliamo poi proseguire nel lavoro della Grande Firenze perché tutto il territorio possa essere indirizzato nella stessa direzione. Coltiviamo il sogno di lasciare a fine mandato una città in cui tutti gli spazi sono stati ripensati o sono in fase avanzata di cambiamento”.
“Quelli di Firenze Prossima sono numeri importanti,  che danno una rappresentazione concreta del coinvolgimento della città in questo percorso, in un momento complicato come quello post pandemico che abbiamo attraversato. - ha detto la vicesindaca Bettini, introducendo la giornata - È stato infatti significativo vedere quanto nonostante le difficoltà i cittadini abbiano voluto fare la propria parte, esprimere la loro visione di città. Per noi la partecipazione non è un mero esercizio retorico ma un modello di amministrazione condivisa in cui crediamo, che fa parte del programma di mandato e che vogliamo portare avanti con ancora più forza e decisione. È emersa tra le altre cose la voglia e la necessità della cittadinanza di avere luoghi e opportunità in cui avere informazioni e partecipare e questo è un segnale molto forte che ascolteremo e a cui daremo continuità”.
“Un percorso di partecipazione verso i nuovi strumenti urbanistici – ha rilevato l'assessore all'urbanistica Cecilia Del Re – partito in mezzo ad una pandemia, che si è sviluppato tra la dimensione digitale e quella fisica. Gli strumenti digitali ci hanno permesso di raggiungere un numero importante di cittadini e portatori di interesse; ogni proposta arrivata si è tradotta anche in un gesto di memoria rispetto a ciò che negli ultimi mesi abbiamo vissuto e che ha anche cambiato il nostro modo di vivere la città e gli spazi urbani. Dagli spazi della casa da ripensare al valore degli esercizi di vicinato; dalle aree pedonali e le zone verdi ai presidi sanitari diffusi sul territorio. Un percorso che oggi si chiude, ma che rappresenta l’inizio di quella fase intensa di lavoro che ci porterà ad adottare a fine anno il nuovo piano strutturale e piano operativo della Città di Firenze, facendo tesoro delle proposte emerse in questi 100 giorni” (fn-sa.ca.)

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