Firenze 2020-2025, l’assessore Del Re ha illustrato alle commissioni consiliari l’avvio del Piano operativo e il nuovo Piano strutturale

“Il nuovo strumento urbanistico consentirà di distribuire gli oneri per interventi in periferia e sul verde urbano. In cinque anni attivate 85 schede norma, grande successo delle compensazioni per realizzare opere e servizi pubblici”

Avanti con il percorso per ridisegnare la Firenze del futuro. L’assessore all’Urbanistica e ambiente Cecilia Del Re ha illustrato oggi alle commissioni consiliari riunite nel salone dei Cinquecento l’avvio del procedimento per l’elaborazione del nuovo Piano operativo e del Piano strutturale, in vista della scadenza del vigente Regolamento urbanistico il prossimo 3 giugno. L’avvio del procedimento (come previsto dalla legge regionale 65 del 2014) aveva avuto il via libera della giunta di Palazzo Vecchio a dicembre scorso, su proposta dell’assessore Del Re.

L’assessore ha fatto un bilancio sullo stato di attuazione del Regolamento urbanistico vigente, non solo analizzando numero e tipologia di interventi approvati e convenzionati nei cinque anni di riferimento, ma anche illustrando il ‘ritorno’ di ogni singolo intervento di trasformazione sulla città in termini di attrezzature e spazi pubblici. L’assessore ha poi annunciato la novità che sarà proposta nel nuovo Piano operativo in merito all’impiego delle compensazioni.

“La pianificazione del 2015 ha trovato una buona rispondenza nella sua attuazione concreta nel corso del quinquennio di vigenza che si sta per concludere - ha detto l’assessore Del Re -; in particolare, i dati dimostrano come il Quartiere 5 abbia trovato un suo sviluppo con l’arrivo di nuove infrastrutture che hanno fatto da cerniera tra il quartiere più grande e popolato di Firenze ed il suo centro storico, dove molti contenitori dismessi hanno invece trovato una nuova vita. Si tratta di due obiettivi che ci eravamo prefissi in un’ottica più ampia di rigenerazione urbana del nostro territorio: a partire da quella dei trasporti con una mobilità sostenibile, per arrivare a quella dei contenitori vuoti, in gran parte presenti nel Quartiere 1, al fine di restituirli a nuova vita eliminando situazioni di degrado presenti”.

Nell’arco dei cinque anni di validità del Regolamento urbanistico sono state attivate complessivamente 85 schede norma su un totale di 237, pari quindi al 36% (oltre un terzo del totale): dato ampiamente in linea con le aspettative di attuazione di uno strumento pianificatorio di nuova generazione, che era al primo test di applicazione sul territorio comunale dopo oltre 20 anni di vita del piano regolatore. Guardando alla distribuzione per quartieri, il Quartiere 5 risulta quello con il maggior numero complessivo di schede norma (79, relative principalmente ad aree per servizi che comprendono le previsioni di infrastrutture per la mobilità che interessano suoli di proprietà privata), seguito dal Quartiere 1 (48 schede, con prevalenza di aree di trasformazione che interessano il patrimonio edilizio esistente la cui trasformazione si attua attraverso interventi conservativi con cambio di destinazione d’uso, relative infatti alla rigenerazione di contenitori storici dismessi). Delle 85 schede norma attivate, la metà sono state attivate proprio in questi due Quartieri: 23 nel Quartiere 1 e 19 nel Quartiere 5. Tra le schede attivate nei due quartieri: Manifattura Tabacchi, piazza della Repubblica, via Bufalini, Caserma Cavalli, Portinari Salviati, Lavagnini, ex Teatro comunale, via Palazzuolo, Quarto, ex Panificio Militare, Baracca Ferrovia, ex Fiat Novoli, ex Fiat Belfiore.

“Il buon funzionamento del regolamento - ha proseguito l’assessore Del Re - si evince anche da quanto la sua attivazione ha restituito alla collettività in termini di opere pubbliche messe a bilancio grazie agli investimenti approdati in città. Firenze in questi cinque anni ha visto aumentare la sua attrattività ed oggi possiamo contare su una città più solida. Nel 2015 abbiamo introdotto anche la previsione delle compensazioni (somme/opere richieste a fronte dell’impatto urbanistico e ambientale generato dalle trasformazioni previste), che rappresentano quasi un terzo degli oneri totali introitati. Nel prossimo Piano Operativo – ha annunciato l’assessore Del Re -, proporremo di impiegare le compensazioni non più limitatamente alle zone limitrofe all’investimento attivato, bensì su tutta la città per aiutare lo sviluppo delle zone che necessitano maggiormente di una riqualificazione e che per la loro posizione difficilmente potrebbero beneficiarne. Il tutto in una logica di perequazione e di sviluppo uniforme del territorio, con un’attenzione particolare alle nostre periferie e al verde urbano, a cui, grazie al piano del verde a cui stiamo lavorando, potremo destinare ancora maggiori risorse intervenendo dove necessario con infrastrutture ecologiche sempre più importanti per un contesto urbano vivibile e accogliente”.

Complessivamente è di 63milioni (tra oneri di urbanizzazione e compensazioni) la somma generata dall’attuazione del Regolamento urbanistico nei cinque anni di riferimento, restituita alla collettività in opere pubbliche. Una parte consistente è stata impiegata nella realizzazione e riqualificazione di sedi stradali, piazze, piste ciclabili e sottoservizi. (sc)

 

Stato di attuazione del Regolamento urbanistico

 

La superficie utile lorda trasformata durante i cinque anni 2015-2020 è di oltre 334mila mq. In totale, grazie all’attuazione degli interventi previsti dalle schede norma e dai piani attuativi saranno restituite alla collettività opere pubbliche per un importo complessivo di 63milioni di euro. Analizzando le aree di trasformazione di iniziativa privata (AT), risulta che delle 87 previste: 24 sono state attuate ed è stata sottoscritta la relativa convenzione urbanistica; 8 sono state approvate, ma non sono ancora convenzionate; 15 sono in corso di istruttoria. L’attuazione ha riguardato principalmente le aree di trasformazione di iniziativa privata, mentre sono rimasti sostanzialmente inattuati i cosiddetti ‘comparti discontinui’: si registra infatti un unico caso di comparto discontinuo costituito dall’area di trasferimento Confalonieri e dall’area di atterraggio Gignoro. Tale modalità attuativa era assolutamente sperimentale e riguardava solo una quota residuale di superficie utile lorda messa in gioco dal Regolamento Urbanistico: questo aspetto sarà approfondito in vista della possibile definizione di regole più flessibili. Analizzando le aree di trasformazione suddivise per modalità di intervento, si registra che a fronte dei 61 piani urbanistici attuativi previsti, 6 sono stati convenzionati (fra cui ex Teatro Comunale, ex Panificio Militare), mentre 8 sono in corso di istruttoria. Di fatto, la procedura per l’approvazione di un piano attuativo, lunga e complessa, prevede il coinvolgimento di un numero consistente (in media 18) di soggetti istituzionali a vario titolo chiamati a esprimersi. Mediamente un piano attuativo sottoposto alla Vas e alla conferenza paesaggistica regionale impiega 18 mesi per arrivare all’approvazione. Un riscontro diverso si ha invece per gli interventi edilizi diretti convenzionati: dei 62 previsti, 20 sono stati convenzionati, quattro sono stati approvati e sono in attesa della sottoscrizione della convenzione, mentre 5 sono in corso di istruttoria. Il Regolamento urbanistico sospendeva poi la pianificazione nelle tre aree di trasformazione ex caserma Lupi di Toscana, ex Ospedale Militare San Gallo ed ex caserma Vittorio Veneto, la cui complessità meritava un approfondimento per stabilire in modo più adeguato e corretto le regole della pianificazione. A tal fine, il Regolamento urbanistico ha previsto una procedura concorsuale per mettere a confronto più ipotesi progettuali e scegliere la soluzione o il mix di soluzioni ritenuto più consono al luogo e agli obiettivi dell’amministrazione. Le procedure concorsuali sono state tutte espletate. Quella relativa alla ex caserma Lupi di Toscana è stata curata dall’Amministrazione comunale in qualità di proprietaria del complesso immobiliare con il contributo economico del Demanio, mentre le altre due procedure sono state condotte dai privati proprietari. Per quanto riguarda l’ex caserma Lupi di Toscana, l’amministrazione comunale procederà con l’elaborazione del piano attuativo con contestuale variante al Regolamento urbanistico; gli altri due complessi immobiliari saranno oggetto di varianti al Regolamento urbanistico, già avviate.

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