Fine vita, Armentano (PD): “Atto generico e privo di riferimenti a un lavoro normativo in essere”

“Non è che non sussistono le motivazioni, è che sono le stesse dell'ultima volta, ma evidentemente urge un surplus di spiegazione. Il mancato sostegno alla risoluzione proposta dalla consigliera Felleca sul fine vita oggi in commissione 7, così come successo in commissione 4, è avvenuto perché riteniamo l’atto troppo generico e svincolato da riferimenti a un lavoro parlamentare in essere su queste tematiche, nello specifico la proposta del Partito democratico già elaborata nella scorsa legislatura e ora ripresa in mano dal senatore Bazoli. Vogliamo quindi partire da presupposti chiari, da dove continuare a lavorare per cercare di elaborare la migliore proposta, in modo da tenere insieme il rispetto della vita e il diritto di scelta su fine vita, perchè questa tappa sia più dignitosa possibile per l'individuo. Come gruppo Pd a Palazzo Vecchio, inoltre abbiamo depositato una risoluzione sull’uso delle Dat, disposizioni anticipate di trattamento, una legge che già regola alcuni principi sullo stesso tema  chiedendo specifici impegni per promuovere e sensibilizzare questo strumento e favorire un’adeguata sensibilizzazione e formazione rispetto a questa opportunità. Ci pare concreto lavorare per rafforzare strumenti già a disposizione importanti, con un atto che va in continuità con quanto chiesto sempre dal Pd nella scorsa consiliatura. Obiettivi chiari e concreti su cui impegnarsi, perché il diritto a una vita dignitosa sia davvero al centro dell’azione politica e non diventi, come francamente non auspichiamo, motivo di sterile polemica”.

 

Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio.

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