Europa, Nardella: “Città argine a deriva populista e nazionalista che mette a rischio politiche progressiste e riformiste”

“L’affermazione del pensiero sovranista e nazionalista mette a rischio il progresso culturale e democratico delle nostre città. Ci aspettano mesi impegnativi, a giugno ci saranno le elezioni europee e avremo da affrontare sfide cruciali, a partire dalla guerra in Ucraina e dall’impoverimento della leadership europea nel quadro globale e della incapacità dell'Unione di parlare con voce unica. Per questo il ruolo delle città sarà fondamentale e potrà fungere da argine a questa deriva”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella aprendo il convegno ‘European cities and global challenges’ in corso a Firenze che vede la partecipazione, tra gli altri, dei sindaci di Bologna Matteo Lepore, di Napoli Gaetano Manfredi, di Parigi Anne Hidalgo, di Istanbul Ekrem Imamoglu e in collegamento il sindaco di Kiev Vitalij Klitschko.

“In questi anni - ha affermato il sindaco Nardella - si sono moltiplicate le organizzazione che riuniscono le città, per esempio Eurocities di cui sono stato presidente per due mandati, con la consapevolezza che occorre lavorare insieme e costruire un movimento globale per condividere e vincere le stesse sfide”.

“Oggi - ha continuato - non facciamo un’iniziativa di partito ma mettiamo insieme quelle città che stanno portando avanti politiche progressiste e riformiste. In questo momento di sfide cruciali non più differibili tra guerra, crisi sociale ed economica, politica estera, le uniche realtà che continuano a portare avanti una traiettoria di progresso sono le città. E’ nelle città che si continuano a sperimentare le innovazioni, dal trasporto pubblico agli stili di vita alla rigenerazione urbana. Se i grandi stati esitano a darsi obiettivi sfidanti le città al contrario sono la punta più avanzata dell’Europa. Prendiamo l’esempio dei migranti: se gli Stati faticano a trovare una convergenza le città si confrontano con un’emergenza quotidiana e ogni giorno sperimentano nuove forme di inclusione sociale. Un altro tema fondamentale è quello dei finanziamenti: il 95% dei fondi europei viene assegnato con una negoziazione statale, non esistono finanziamenti che tengono conto dell’agenda urbana e delle esigenze delle città”.

“Oggi nasce un progetto che va oltre i confini dei nostri paesi - ha concluso Nardella - e guarda a un contesto europeo: vogliamo portare le nostre idee in un dibattito sovranazionale, vogliamo unire le forze per agire insieme. Se riusciremo a imporre i nostri temi che poi sono i temi dei nostri cittadini allora potremo essere decisivi”.

(edl)

 

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