Donata Bianchi (Presidente Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali): “Denuncia delle violenze in Perù”

“In Perù si aggrava la repressione da parte del governo che ha destituito il Presidente Castillo regolarmente eletto.
Se c’è stato il fermo dell’ex presidente Pedro Castillo, parimenti sono scattate le indagini a carico dell’attuale presidente, Dina Boluarte, per i massacri delle ultime settimane.
Il conto dei morti è dei feriti – spiega la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali Donata Bianchi – ormai non è più certo, ma la repressione delle manifestazioni degli ultimi giorni ha già fatto più di 60 morti e oltre 500 feriti. Numeri sommari perché con l’espandersi della protesta nel Paese, le organizzazioni per i diritti umani non riescono a censire tutte le uccisioni.
Anche in Perù a morire sono giovani e giovanissimi.
Quella parte del popolo che si rispecchia nel deposto presidente Castillo, contadini e indigeni delle zone rurali chiedono le dimissioni di Boluarte e del Congresso, elezioni anticipate in questo 2023 e una nuova Costituzione.
Ma la Boluarte rimanda tutto al 2024 perché in quest’anno dovranno essere rinnovate le preziose concessioni per lo sfruttamento delle risorse minerarie del Perù con le multinazionali straniere, concessioni che le forze democratiche del governo Castillo volevano modificare.
Le proteste – continua Donata Bianchi – sono partite dalle zone dove è più presente la popolazione indios e sono quelle più povere come Apurimac, Puno, Cusco, Arequipa, Huancavelica, Ayacucho e Madre de Dios. Alcune di queste zone sono quelle da cui proviene una parte importante della comunità peruviana presente a Firenze.
Nella regione di Puno a Juliaca in un solo giorno, il 9 gennaio, sono state uccise 18 persone, due delle quali minorenni.
Esprimo la mia piena solidarietà a tutta la comunità peruviana per il forte allarme sull’escalation in corso e sulla violenza che sta annientando l’opposizione con evidente violazione dei diritti umani fondamentali. Il governo italiano, l’Unione europea e le organizzazioni internazionali – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali Donata Bianchi – devono prendere posizione a difesa della popolazione, chiedendo il ripristino della legalità”. (s.spa.)

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