Domani convegno di fine anno dell’apicoltura toscana

Appuntamento alla BibliotecaCaNova di via Chiusi. Si parlerà anche dell'andamento delle produzioni nel 2017

Sentinelle dell' ambiente, le api di città, oltre a produrre un ottimo miele, concorrono a tutelare la biodiversità e possono monitorare efficacemente gli inquinanti presenti nell'aria. Di questo, e non solo di questo, si parlerà al convegno di fine anno dell' Associazione regionale produttori apistici toscani (Arpat) che si svolgerà domani  alla BibliotecaCaNova di via Chiusi 13, con inizio alle 10.
Tra i relatori Michele Valleri, su 'L’andamento delle produzioni nel 2017', e Rita Cervo, dell'università di Firenze, che interverrà sulla vespa vellutina, un predatore di alveari che recentemente è stato individuato anche in Toscana.
Si parlerà anche del progetto 'Nomadi-App': gli apicoltori toscani, in collaborazione con l'Università di Firenze, stanno sviluppando un progetto finalizzato alla costituzione di una rete di apiari monitorati a distanza attraverso l'impiego di dispositivi elettronici. L'obbiettivo finale del progetto consiste nel sviluppare un portale in cui gli apicoltori  potranno visualizzare da remoto le informazioni dei propri apiari e i dati delle varie stazioni di monitoraggio.
Concluderà il convegno la premiazione del XXXII 'Concorso Mieli Toscani'.
«Le api, come gli altri bioindicatori, forniscono un' informazione che i metodi chimico-fisici non possono dare, la biodisponibilità dell' inquinante monitorato - ha ricordato l'assessore all'ambiente Alessia Bettini - molte caratteristiche di questo insetto rendono l' ape un buon rivelatore ecologico. Il loro corpo coperto di peli, per esempio, è particolarmente sensibile ad intercettare sostanze inquinanti nell' ambiente, rendendole disponibili alle analisi di laboratorio. Senza dimenticare che senza di loro non ci sarebbe l’impollinazione, indispensabile alla riproduzione delle piante, alle colture ortofrutticole, al foraggio». (fn)

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