Dieci anni di Abitare solidale, domani in Palazzo Vecchio un seminario sul progetto dell’Auser

Si terrà a partire dalle 14.45 in Sala d’Arme. Parteciperà anche l’assessore Funaro

Dieci anni di sperimentazione sociale. Dieci anni di impegno per contrastare e prevenire la povertà socio abitativa, mettendo al centro la persona e la casa come luogo di relazioni e di opportunità. Per festeggiare l’importante traguardo raggiunto dall’associazione Auser Abitare solidale, nata nel 2008 grazie al sostegno del Cesvot e dell’amministrazione fiorentina, l’assessorato a Welfare, Sanità e Casa del Comune di Firenze e l’Auser hanno organizzato un evento - seminario dal titolo ‘Dieci anni di abitare solidale’ che si terrà domani, dalle 14.45 alle 17 in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio.

A raccontare la storia e l’evoluzione del progetto, primo in Toscana e in Italia a promuovere coabitazioni intergenerazionali ispirate a principi di solidarietà e aiuto reciproco tra persone fragili - anziani che vivono da soli in case sovradimensionate per le loro esigenze, e singoli o piccoli nuclei familiari che si trovano in condizioni di povertà temporanea e vulnerabilità abitativa -, saranno le voci e le testimonianze di quanti hanno ideato o sostenuto questo innovativo intervento di abitare condiviso e collaborativo. Parteciperanno alla discussione l’assessore a Welfare, Sanità e Casa del Comune di Firenze Sara Funaro, l’assessore regionale a Diritto alla Salute e Welfare Stefania Saccardi, il presidente del Cesvot Federico Gelli, il presidente dell’associazione Auser Abitare solidale Renato Campinoti e l’ideatore del progetto e coordinatore dell’associazione Auser Abitare solidale Gabriele Danesi.

Oltre al racconto sulla genesi del servizio e sui risultati del modello Abitare solidale, che ha raggiunto quota 302 coabitazioni nel solo territorio fiorentino, per un totale di 623 persone coinvolte, il seminario offrirà l’occasione per conoscere gli altri progetti sperimentali attivati dall’associazione negli ultimi anni in materia di abitare sociale condiviso: da ‘La buona casa’ a ‘La stanza solidale” e ‘Lab house’ fino all’esperienza pioneristica dei Condomini solidali. A parlarne, oltre all’ideatore Gabriele Danesi, saranno, tra gli altri, il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, il provveditore dell Confraternita della Misericordia di Campi Bisenzio Cristiano Biancalani, il presidente dell’Auser Marche Manuela Carloni e il presidente dell’Asp Firenze Montedomini e membro del Consiglio di indirizzo Fondazione CR Firenze Luigi Paccosi. Le conclusioni saranno affidate al presidente dell’Auser nazionale Enzo Costa.

“Dieci anni di vita sono uno straordinario traguardo per il progetto dell’Auser - ha detto l’assessore Funaro -, una bella realtà associativa del nostro territorio che con Abitare solidale è riuscita a dare importanti e concrete risposte a persone fragili, come anziani o persone soli o nuclei familiari che si trovano in gravi difficoltà economiche oppure che sono in emergenza abitativa”. “Questo e gli altri progetti sperimentali di abitare sociale e condiviso sono un’ulteriore soluzione - ha spiegato l’assessore -, che si unisce al nostro Piano casa, agli alloggi erp, all’housing sociale, al contributo affitto, per far fronte al problema della casa che riguarda molti fiorentini”. “Sono progetti che intervengono anche a livello di socialità - ha continuato Funaro -, offrendo la possibilità di stringere relazioni personali e avere opportunità conoscitive nuove. Come amministrazione comunale siano felici che ci siano progetti di solidarietà come Abitare solidale”.

“Auser Abitare solidale supera il tradizionale assistenzialismo - hanno dichiarato Renato Campinoti e Gabriele Danesi, rispettivamente presidente e fondatore dell’associazione - poiché coinvolge gli utenti in un percorso che li rende protagonisti attivi e consapevoli, in un processo di reale recupero di autonomia. E c’è di più: trasforma la fragilità dei singoli coabitanti in una risorsa, in dinamiche solidaristiche uniche nel loro genere. Si parte da un problema contingente, quello legato all’abitazione, e si sommano bisogni a competenze, fragilità a capacità, sino a trovare una dimensione di equilibrio e di solidarietà all’interno della quale è possibile costruire nuovi progetti di vita”.  “Dando anche un nuovo significato alla parola casa - hanno spiegato -: da spazio fisico a luogo di relazioni.  è una buona pratica che si può riprodurre in ogni territorio del nostro Paese, poiché si regge sulla bilanciata convergenza di risorse pubbliche e private e su un lavoro di rete costante. D’altronde a tutt’oggi Abitare solidale è l’unico progetto in Toscana che promuove la coabitazione in alloggi privati come risposta innovativa al problema abitativo in ognuna delle sue espressioni. Ed è nostra intenzione non fermarci qui. Le competenze acquisite e la dimensione del problema casa, ci spingono verso una progettazione e sperimentazione continua che ci consenta di sviluppare interventi sempre più qualificati e calzanti”. 

In occasione dell’evento verrà distribuito il volume ‘Abitare solidale. Pratiche ed esperienze di coabitazione sociale’, edito dal Cesvot nella collana ‘Briciole’.

Per ulteriori info cliccare su www.abitaresolidaleauser.it oppure chiamare il numero 320 4317644 (dal lunedì al sabato con orario 9 – 20) o inviare una e-mail all’indirizzo abitaresolidaleauser@gmail.com

 

(fp)

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