Covid e lavoro. Luca Milani (Presidente del Consiglio comunale): “Un appello vero alle imprese datoriali, ai lavoratori, ai sindacati per un patto sociale che ci permetta di superare questa crisi”

“Come sapete la diffusione del virus Covid-19 sta nuovamente prendendo forza e tutti noi siamo chiamati ad un maggiore senso di responsabilità; siamo chiamati ad una maggiore attenzione nei comportamenti sapendo che dobbiamo avere cura gli uni degli altri convivendo con questo virus che vuol dire assumere pratiche comportamentali semplici ma evidentemente efficaci. Non rinunciamo alla nostra libertà – ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – ma dobbiamo compiere gesti di vera fratellanza gli uni per gli altri. Vi prego quindi di essere i primi a dare il buon esempio nel portare la mascherina, mantenere la distanza di sicurezza idonea nell’incontro tra persone e nel rispettare tutte le precauzioni individuate a protezione e cura della salute pubblica.

Non c’è solo un ritorno di attenzione alta per lo stato di contagio del virus, c’è anche, e sempre più significativo, un allarme sociale per la crisi lavorativa che questo virus ha generato e genererà.

Il lavoro deve quindi diventare la bussola di questa fase. Mi spingo a dare una lettura più ampia, non solo “lavoro comunque sia”, siamo chiamati a creare lavoro stabile, equamente retribuito e regolato da contratti di lavoro riconosciuti e nazionali, lavoro sicuro che rispetta le norme e le prescrizioni della sicurezza. Ieri è stata la 70° giornata Nazionale per le Vittime del lavoro. In 8 mesi quest’anno abbiamo avuto 830 uomini e donne che hanno perso la vita sul lavoro. Di queste circa 1/3 sono riconducibili all’infezione da Coronavirus in ambito lavorativo, soprattutto medici, infermieri, operatori sanitari. Il rafforzamento dei corpi ispettivi e la formazione nei luoghi di lavoro devono essere maggiormente e continuativamente finanziati. Questi interventi non sono più rimandabili.

Voglio portare all’attenzione di questo Consiglio che, anche quando il lavoro c’è, alcune imprese datoriali anziché concorrere ad un sistema migliore per tutele e retribuzione, impongono contratti peggiorativi, siglati non dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, ma da altre che accettano evidentemente condizioni al ribasso per i lavoratori e questi contratti diventano legali. È quanto è accaduto ai lavoratori delle consegne a domicilio, i cosiddetti riders. Le 5 principali piattaforme di consegna hanno siglato un accordo peggiorativo rispetto al contratto precedente, che permette addirittura una sorta di lavoro a cottimo e la possibilità di dotarsi di lavoratori autonomi e retribuzioni più basse e meno diritti per i subordinati. Alcune piattaforme hanno già inviato mail ai dipendenti dicendo che se non avessero firmato il nuovo contratto individuale, sulla base del nuovo contratto nazionale, entro il 2 novembre si sarebbe interrotto il rapporto di lavoro. Quindi licenziati.

Solidarietà viene espressa a questi lavoratori. Deve essere posto rimedio ed abbiamo in Consiglio comunale una mozione, sul tema, che sarà discussa quanto prima.

Si tratta di un ricatto; un modo di fare che ci riporta al secolo scorso e che oggi, per tutto quello che stiamo dicendo intorno ad un nuovo modello sociale non è accettabile. Eppure – ha continuato il presidente Luca Milani – solo pochi giorni fa avevamo tutti gioito per l’elezione, proprio a Firenze, del primo rappresentante della sicurezza dei lavoratori; ma questa elezione non è stata ritenuta valida dalla società di consegna ed il giovane rappresentante non è stato ancora riconosciuto.

È questo il modello di sviluppo che vogliamo? Vivamente mi auguro di no.

Lo sforzo del Governo per garantire la cassa integrazione anche a coloro che non ne avevano diritto e il blocco dei licenziamenti c’è stato, ma quanto potrà durare? Ecco quindi che faccio un appello vero alle imprese datoriali, ai lavoratori, ai sindacati per un patto sociale, una nuova consapevolezza che ci permetta di superare questa crisi. Occorre che chi ha di più, chi in questi anni, attraverso il suo impegno e il suo lavoro certo, ma comunque ha beneficiato di un sistema economico a lui favorevole adesso restituisca, almeno in parte, alla collettività le sue ricchezze, che aiuti i suoi dipendenti – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – e non proceda a licenziamenti e metta in campo, aiutato dalle istituzioni nazionali e locali, dai sindacati e dai cittadini, dalle organizzazioni sindacali quanto è possibile per non lasciare a casa nessuno”. (s.spa.)

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