Commemorazione Giornata della Memoria e del partigiano Silvano Sarti. Amato (PaP): “In onore alle tragedie umane dovremmo imparare dalla storia, ma non lo facciamo”

Intervento in Consiglio Comunale

L'intervento di Miriam Amato, consigliera di Potere al Popolo, nella seduta odierna

Morte, disperazione, torture, soprusi ieri come oggi, non appartengono al passato, sono il nostro quotidiano, per questo il mio intervento nel rispetto della tragedia che ha colpito gli ebrei sarà contestualizzato nel presente attuale.
Cosa siamo noi per decidere sul destino degli altri, cosa siamo noi per aver messo il denaro come criterio discriminante per decidere chi ha diritti e chi no.
Che senso hanno le commemorazioni se non si ha rispetto per la storia, se non siamo in grado di imparare dalla storia, dagli errori del passato, dalle tragedie che l’uomo stesso e la sua presunzione hanno cagionato.
Manipolazione del pensiero di massa che induce ad identificare lo straniero con stigmatizzazione negativa del termine.
La paura del diverso, la paura di riconoscere i diritti con la falsità che possano comportare disagi per altri.
Nella nostra quotidianità i nostri figli giocano a fare la guerra alla play station e non rimangono turbati dalle immagini dei popoli colpiti dalle bombe vere
Nella nostra società, in cui possedere vale più che essere, perché si è perso di vista il significato dell’essere...dell’essere umano.
Mentre piangiamo i morti di ieri lasciamo morire altra gente, nell’indifferenza totale.
Non basta montare un servizio in tv per essere solidali o consapevoli, non basta trincerarsi dietro posizioni dettate da convenienze elettorali per non essere complici, non basta definirsi di sinistra per sentirsi in pace con la coscienza, così come non basta l’urlo disperato delle mamme che hanno visto morire i loro figli in mare, delle donne stuprate nei campi di detenzione in Libia, per tornare umani,
Non abbiamo capito nulla della storia, non abbiamo imparato nulla della sofferenza, non stiamo facendo nulla per impedire altre guerre ed altre tragedie, anzi ci nascondiamo nelle cosiddette “missioni di pace”, per portare avanti nuovi conflitti giustificati dalla presunzione di superiorità occidentale.
Oggi ricordiamo la giornata della memoria, ogni anno mandiamo gli studenti a conoscere i luoghi dell’orrore, ma li mettiamo davanti anche gli orrori di oggi? Ad esempio la situazione dei Curdi o dei Palestinesi.
Non si vogliono i migranti, soprattutto Africani, ma non si smette di sfruttare le loro terre, perdendo di vista le cause che spingono le persone a lasciarle.
Non si può e non si deve limitare alle commemorazioni le stragi del passato, ma per portargli rispetto e non aver reso inutili le loro morti. Bisogna evitare che altri patiscano quanto hanno patito loro. Non si può staccare come una figurina un pezzo di storia senza contestualizzarla nella situazione attuale, che è ancora veramente drammatica.
Ma la cosa peggiore è che anche quel partito, il vostro il partito democratico, che si definisce di sinistra, si è reso complice di accordi che destinano i migranti in Libia. Per far si che questo giorno non diventi una mera ricorrenza sterile bisognerebbe imparare dagli errori ed evitare scelte di governo che causino altre tragedie, perché in Libia i lager ci sono ancora, con stupri, violenze e torture.
Perché faccio un chiaro riferimento politico, perché nella stessa giornata ricordiamo il compagno Sarti, un uomo che ha dedicato la sua vita a quei valori, di cui ad oggi non siamo ancora stati all’altezza. Ieri dalle parole di altri partigiani sono state ricordate le sue lotte contro ogni forma di discriminazione, per i diritti al lavoro, per la parità, eppure sempre quella finta sinistra non ha concretizzato lo “ius soli”, ancora oggi viviamo in un paese, in cui i migranti non UE che vivono stabilmente nelle nostre città, non possono votare, non hanno il diritto di incidere e decidere per il governo delle città in cui vivono, lavorano e crescono i loro figli, non sono riconosciuti come cittadini. Per non parlare di ciò che ha comportato l’abolizione dell’art.18 ed il jobs act, per i lavoratori. O il negare il gonfalone al gay pride da parte della vostra amministrazione.
C’è molto da fare, caro Silvano, e ad oggi non siamo stati degni dell’eredità che ci avete lasciato, non vedo da parte di quella sinistra, che avrebbe potuto incidere in Parlamento, un briciolo di auto critica, non ho visto in questi anni politiche in grado di soddisfare i bisogni primari dei cittadini.
Tu ricordavi sempre il valore della Costituzione, ma chi la conosce? Non è mai stata insegnata nelle scuole come era stato stabilito dai padri costituenti, non è applicata ma nessuno se ne accorge, perché tanto è ignorata. Le proposte di inserire, fra altri argomenti, la Costituzione nelle scuole è l’ennesima offesa per la Carta fondamentale del nostro paese. Una carta in cui i diritti e i doveri sono chiari e indiscutibili, in cui l’interesse economico e la svendita del patrimonio storico, artistico e culturale, non era previsto, in cui gli amministratori sarebbero dovuti essere rappresentanti nelle istituzioni al servizio dei cittadini, in cui la partecipazione popolare alla vita politica andasse ben oltre all’espressione di voto. Se viene ripresa in mano è per cercare di oltraggiarla con la presunzione di modificarla a piacimento e sempre spinti da interessi non collettivi, come nel caso dell’ultimo referendum. Ma nulla di tutto questo è stato fatto, ne fa parte del dibattito politico, dove tutto è ridotto a mera campagna elettorale.
In piazza ieri mi ha nauseato una frase, la frase del sindaco Nardella, che ha riportato le parole del Compagno Pillo che, a detta del Sindaco, gli ha detto di non arrendersi e di salvare Firenze dal fascismo. Ho trovato questa dichiarazione, riportata in pubblico, di pessimo gusto, se anche sia stata detta in sede privata, e lì che sarebbe dovuta rimanere, una commemorazione in cui il personalismo e la voglia di farsi campagna elettorale, da parte del sindaco Nardella, ha preso il sopravvento. Sono veramente rammaricata e posso riportare che dalla piazza la sensazione di una frase inopportuna era molto condivisa.
Poi il video con la voce del Compagno Silvano Sarti ha aggiunto, fortunatamente, che a sdoganare il fascismo è stato sì Berlusconi, ma anche certa sinistra.…
Malessere, questo vi lascio col mio intervento, malessere per le morti che non abbiamo potuto evitare e per le morti che non stiamo evitando, aprendo i porti, malessere per chi con ingiustificati accordi abbiamo confinato nei lager libici di oggi. Malessere per la perdita del compagno Sarti e per non essere ancora degni del suo insegnamento, del percorso che ci hanno delineato e del valore della Resistenza che va oltre la connotazioni storiche ma che dovrebbero guidare le nostri azioni quotidiane. Malessere per l’ignoranza che affligge l’umanità, celata dietro una presunta superiorità, che concede il dritto di decidere sul destino delle vite di altri esseri umani. Malessere per un umanità che non ha rispetto della vita. Malessere per un Paese che ha la Carta Costituzionale più bella del mondo, ma continua a disapplicarla.

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