Commemorazione Giornata della Memoria e del partigiano Silvano Sarti. Alessio Rossi (Art.1-Mdp): “Doverosa la trasmissione alle nuove generazioni di ciò che è avvenuto. Sta ora a noi portare avanti i valori e gli ideali di Pillo”

Intervento in Consiglio Comunale

L'intervento del Capogruppo di Art. 1 – Mdp Alessio Rossi nella seduta odierna

 

Come ogni anno non è facile parlare per una ricorrenza così importante,senza essere ripetitivi o retorici; la giornata della memoria non deve essere una semplice celebrazione di un ricordo ma un impegno continuo e costante che dobbiamo mantenere affinché gli orrori del passato non si ripresentino.

Quest’anno c’è stato il treno della memoria dove centinaia di ragazzi toscani sono partiti per sentire sulla propria pelle e vedere un con i propri occhi cosa è stato capace l’essere umano nel passato. Anche se di umano non aveva nulla.

Con loro le nostre concittadine Andra e Tatiana Bucci, alle quali voglio ancora porre nuovamente i miei più sentiti ringraziamenti per quello che continuano a fare ogni anno.

Nonostante rivivere quei momenti, ricordare la loro infanzia di bambine nei campi di concentramento, provochi in loro ancora dolore e sofferenza, sono sempre pronte a farlo per poter seminare nei più giovani la speranza di un mondo migliore e che non ritorni un passato di cui sono state vittime.

Ascoltarle nel Salone dei 500 è stato, come sempre, un’emozione travolgente, carpire da quelle parole l’orrore vissuto stringe il cuore e far riflettere su quanto l’uomo possa essere inumano.

Occorre che le istituzioni democratiche, attraverso qualsiasi forma, continuino la trasmissione alle nuove generazioni di ciò che è avvenuto.

Però poi il pensiero va ai giorni di oggi, a quello che sta accadendo nei nostri mari e nel nostro paese. Non si può celebrare la giornata della memoria e allo stesso tempo produrre una legge xenofoba che porta alla discriminazione e all’intolleranza di alcuni.

A lanciare l’allarme su questo sono per prime chi ha vissuto quelle ingiustizie, come Andra e Tatiana, che hanno sottolineato nei loro interventi, la gravità degli attuali avvenimenti che vedono morire ogni giorno persone che tentano semplicemente di trovare una vita migliore.

In questo clima che viviamo, una speranza la ripongo in noi giovani. Sono rimasto colpito dalla profondità degli interventi seguiti a quello delle sorelle Bucci, dove tutti, di ritorno dal viaggio, sottolineavano l’incomprensibile indifferenza del mondo, davanti a tali ingiustizie, come quelle alle quali assistiamo oggi.

Una ragazza ha voluto citare Gramsci, per ribadire la necessità di non restare indifferenti e prendere parte.

Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

Con questo vorrei ricordare chi tanti anni fa in un momento difficile e duro fece una scelta di parteggiare, una scelta difficile ma giusta, il compagno partigiano Pillo.

Per ricordare Silvano Sarti servirebbero tante parole da usare, per descrivere il profondo impegno nel rivendicare i valori della Resistenza che lo portava ogni giorno a girare tutta la città.

Un uomo che con la sua passione e la sua vitalità nonostante gli acciacchi dell’età continuava nella sua attività girando nelle scuole e non solo perché la memoria non venisse smarrita.

Ho avuto l’onore di conoscerlo, come tanti fiorentini, ma anche l’onore e il piacere di collaborarci tutti gli anni nell’organizzazione del pranzo resistente in Piazza Poggi.

Le riunioni iniziavano al suo arrivo, con quel sorrisone pronto a mettersi a lavoro. Ogni volta a noi giovani raccontava le storie della Resistenza per poi finire a discutere della politica attuale, di come un compagno nero di nome Obama fosse diventato Presidente della prima potenza mondiale, anche se ormai da tempo non lo fosse più.

Ma alla fine era sempre un piacere ascoltarlo, come per tutte le persone in piazza ogni 25 aprile, che magicamente quando parlava lui, tutto il casino e la confusione sparivano per far spazio alle sue parole rimbombanti. Un momento magico che non scorderò mai.

Non scorderò mai la sua vitalità, la sua passione per un futuro migliore, come tutti i partigiani ci hanno regalato. Sta ora a noi portare sulle nostre gambe i valori e gli ideali di Pillo, con il suo sorriso.

Firenze perde un’importante pezzo di sé, e quest’anno ci mancherai al pranzo del 25 aprile, ma ti prometto che faremo una festa ancora più grande per te!

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