Cocollini (Gruppo Centro) replica a SPC: “Scopriamo che oltre che con chi occupa, la sinistra estrema sta anche con gli stalker, una bella combriccola davvero”

“Il delirio antisemita pare non avere più limiti, il clima è davvero infame, ma Israele alla fine vincerà. E ovviamente la funzione di presidente della Fondazione Meyer del console Carrai con tutto questo nulla c’entra”

“Karem Rohana è persona ben conosciuta alla divisione investigativa Generali operazioni speciali della Questura di Firenze, in quanto stalker dell’assessore di Religione ebraica Sara Funaro e dello stesso Console Marco Carrai, che era stato importunato oltre che sui social network anche in un cinema di Firenze mentre si trovava a vedere il film “Oppenheimer” insieme alla sua famiglia. Del resto, non sono solo queste le sue azioni: ha anche creato disturbo durante iniziative dell’associazione Italia-Israele, come posso personalmente testimoniare. Questo, sarebbe dovuto essere il ‘relatore’ insieme a Carrai (senza che lo stesso ne fosse stato avvisato) nel dibattito citato dai consiglieri di SPC e che giustamente Carrai ha abbandonato, pur con dispiacere per gli alunni della scuola in cui era stato invitato. Bene, prendiamo atto che oltre che con chi occupa, la sinistra estrema fiorentina sta anche con gli stalker. Una bella combriccola davvero, complimenti”. Lo dichiara il consigliere del gruppo Centro Emanuele Cocollini, vicepresidente vicario del Consiglio comunale e, in veste privata, presidente dell’associazione Italia-Israele Firenze.

“Siamo disgustati dal clima infame che è stato creato dai cosiddetti pacifisti dopo l’attacco terroristico di Hamas in Israele il 7 di ottobre. Sembra quasi che non aspettassero altro per uscire allo scoperto, coi loro continui attacchi al governo liberamente eletto di Israele. 

Se una presa di posizione da parte di sindaco e giunta è auspicabile, nonostante l’ultima improvvida iniziativa dell’appello per il cessate il fuoco non lasci certo ben sperare, è schierarsi al fianco di Israele contro la barbarie terrorista di Hamas” aggiunge Cocollini, che conclude: “resta inteso che il ruolo di presidente della Fondazione Meyer del console Carrai nulla c’entra con tutto questo. Si tratta solo di un pretesto per attaccare chi rappresenta sul nostro territorio lo Stato di Israele, il che qualifica da sé chi fa questi attacchi”. (fdr)

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