“Dopo anni dalla mozione di Forza Italia in cui si chiedeva la riqualificazione di Largo Martiri delle Foibe, tutto è rimasto com’era. È necessario un percorso per la realizzazione di un piccolo memoriale a fini commemorativi”. È quanto dichiarano Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia, assieme al consigliere Mario Tenerani e al capogruppo al Quartiere 5 Guido Castelnuovo Tedesco in merito ai recenti lavori che hanno interessato il largo in occasione della costruzione della terza linea tramviaria.
“I lavori della tramvia non hanno fatto altro che ripristinare l’asfalto esistente – spiegano Cellai, Tenerani e Castelnuovo Tedesco – che sicuramente era pietoso, ma che non era certo il nocciolo della questione. Manca un luogo dove apporre le corone il 10 febbraio e dove fare memoria. Abbiamo riscontrato che è stata anzi rimossa senza apparente motivazione una delle tre lapidi in marmo del toponimo, che ha suscitato scontento anche nell’associazione degli esuli istriano dalmati”.
“Abbiamo quindi riproposto parte della precedente proposta - proseguono i tre esponenti azzurri – ovvero di coinvolgere gli istituti d’arte di Firenze per la realizzazione di un piccolo memoriale da installare nel largo per poi poter realizzare in futuro con le scuole dei veri e proprio percorsi della memoria e andare a studiare nel dettaglio quello che fu il martirio di migliaia di italiani”.
“È impensabile che il Consiglio comunale abbia votato a favore di una riqualificazione ai fini commemorativi per vedere disatteso il proprio voto. La proposta di un piccolo memoriale fu stralciata nel 2015 perché turbava molte anime di sinistra all’interno del Partito Democratico, che non potevano tollerare che nelle scuole si arrivasse ad insegnare chi era davvero Josip Broz Tito – concludono Cellai, Tenerani e Castelnuovo Tedesco –. Ma evidentemente da allora poco è cambiato a sinistra, se solo poche settimane fa il PD ha votato in commissione Pace contro l'ordine del giorno presentato con Fratelli d'Italia per la revoca della Croce al merito della Repubblica Italiana al maresciallo Tito”. (fdr)