Casa Siviero. Luca Santarelli (Lista civica Nardella): “La casa dei cittadini e del valore”

“Nato nel 1911 si trasferisce a Firenze nel 1924 ove compie gli studi all’università con l’obiettivo di diventare critico d’arte. Nel 1930 diventa agente segreto e, sotto mentite spoglie, si infiltra nelle linee naziste a Berlino. Dopo l’8 settembre 1943 – ha ricordato il consigliere della Lista Civica Nardella Luca Santarelli – si schiera con il fronte antifascista. Nella casa dello storico dell’arte ebreo Giorgio Castefranco sul lungarno Serristori di Firenze – oggi nota come “Casa Siviero” –, Siviero si occupa di coordinare alcune delle attività partigiane di intelligence.

Dall’aprile al giugno 1944 viene imprigionato e torturato dalle milizie fascista di Mario Carità nella nota Villa Triste di via Bolognese, a Firenze. Resiste agli interrogatori e rilasciato grazie agli alleati. Una volta liberato, “riesce a monitorare le operazioni di recupero delle opere d’arte trafugate dai nazisti, impedendo tra l’altro a Goering di mettere le mani sull'Annunciazione del Beato Angelico” (attualmente il dipinto è conservato nel museo della basilica di Santa Maria alle Grazie in San Giovanni Valdarno) e annota ben 200 capolavori prelevati dagli Uffizi, dal Duomo di Firenze e da altri musei e siti archeologici italiani. Questo lo scopo poi della sua vita, recuperare ciò che fu trafugato per ricollocarlo nel sito originario. Grazie ai meriti acquisiti nella Resistenza, nel 1946 il Presidente del Consiglio De Gasperi nomina Siviero “Ministro plenipotenziario” affidandogli l’incarico di dirigere una missione diplomatica presso il governo militare alleato in Germania con lo scopo di stabilire il principio della restituzione delle opere trafugate all’Italia. Riportate in Italia la maggior parte delle opere, a Siviero vene dato soprannome di “007 dell’arte”. Alla sua morte e per espressa volontà, non lasciando figli, la sua residenza del lungarno è stata donata alla Regione Toscana perché divenisse casa dei cittadini del mondo. Dopo la morte della sorella a metà degli anni ‘90 la casa è stata aperta al pubblico gratuitamente ed è tutt’oggi visitabile alcuni giorni della settimana. In essa si apprezza la vita di Siviero e molte opere dei suoi fraterni amici: Ardengo Soffici e Pietro Annigoni. Si auspica che la Regione possa rinvenire i denari necessari per recuperare anche il primo piano (oggi inagibile) e la parte seminterrata così da iniziare i tanto sperati percorsi anche per i giovani e le scuola. Vale la pena ricordare che l’Accademia delle arti e del disegno deve a lui la sua attuale sede, il mobilio, l’assetto presente. Siviero – ha concluso il consigliere della Lista Nardella Luca Santarelli – riposa nella cappella di San Luca dell’Accademia delle arti e del disegno all’interno del convento della Santissima Annunziata di Firenze. Grazie alla sua vita e alla sue volontà Siviera però non morirà mai per la città di Firenze e per coloro che vorranno essere ospiti nella sua residenza”. (s.spa.)

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