Bussolin (Lega): "Bene decreto Caivano. Nardella non vuole la repressione del crimine? Ha dimenticato violenza baby gang locali?"

"La Sinistra per dna ha paura di imporre la legalità "

Dichiarazioni di Federico Bussolin, Segretario Provinciale e Capogruppo Lega in Consiglio Comunale a Firenze

"Apprendiamo dalla stampa delle affermazioni del Sindaco Nardella sul decreto Caivano che a suo avviso: "è tutto schiacciato sulla repressione". Finalmente il Sindaco si è risposto da solo sul tema sicurezza a Firenze. Altro che agenti! Egli non vuole la repressione del crimine sotto ogni sua forma. Pertanto se non c'è la volontà, non esiste una mentalità volta a riportare una sana legalità, come si può pensare di dare sicurezza alla città? Ecco perché Firenze è stata ridotta così in tanti anni di gestione "rossa". Tutto nasce purtroppo dalla filosofia di pensiero insita nella mente di chi si professa di sinistra: reprimere=essere violenti. Ma dove è scritto? Chi lo ha stabilito? Quando si vuole portare sicurezza ed ordine pubblico si interviene con la sola forza delle regole per farle rispettare. Ma d'altronde noi non ci meravigliamo di chi come Nardella non vuol nemmeno proteggere le opere d'arte fiorentine con le Guardie armate...figuriamoci la città!".

"Il decreto Caivano è un intervento dello Stato opportuno e deciso che condividiamo totalmente. Il nostro Leader Matteo Salvini è stato chiaro: "Se non ci arrivano le famiglie o la scuola, deve arrivarci lo Stato”. Ed ancora sul decreto :"Un quindicenne di oggi vive in un altro modo e se vai in giro armato di pistola, rapini o spacci, devi essere punito come tutti gli altri”. La Lega racconta semplicemente la verità e la realtà odierna. Forse il Sindaco si è già dimenticato di tutta la violenza e le aggressioni delle baby gang locali?". 

"Come Lega restiamo dell'idea che "volere è potere". Lo si è visto in questo ultimo agosto di improvvisi sgomberi a catena di zone occupate da anni nel silenzio generale della Giunta. Sindaco ancora una volta ha calato la maschera! Lei lo sceriffo lo fa soltanto sui giornali".

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