“La Confcommercio arriva tardi e sembra essersi ‘dimenticata’ qualche pezzo: i dati che citano sono quelli che ci hanno spinto a bloccare nel maggio 2017 nuove aperture di bar, ristoranti, gelaterie e minimarket nel centro storico, e quindi non ha senso citare l'aumento di questo tipo di attività dal momento che dal 2017 ad oggi non hanno più aperto in area Unesco. Voglio ricordare che siamo stati la prima città in Italia a chiedere al Governo una norma che ci consentisse di effettuare questo blocco, e che dopo di noi ci hanno seguito Roma e Venezia. I risultati di questo blocco sono straordinari: se nel 2016 nel centro storico avevano aperto 103 attività artigianali, nel 2018 le aperture sono state 144: siamo di fronte pertanto a una crescita del +50% di aperture in soli due anni (dati Camera di Commercio). Se poi davvero si ha a cuore un centro a misura non solo di turista ma vivibile anche per i cittadini, perché Confcommercio di fronte all'ultima ordinanza era contraria alla chiusura alle 22 per i minimarket? Altri dati significativi sono quelli del commercio lungo la tramvia: Firenze e Scandicci sono infatti gli unici due Comuni della Regione Toscana dove il commercio di vicinato è in crescita grazie a questa importante infrastruttura". Così l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re in merito alle dichiarazioni di Confcommercio sulle botteghe nel centro storico. (sc)