Al Giardino dell’Orticoltura la mostra sull’arte giapponese dei suiseki

Da domani a domenica, con ingresso gratuito

Arriva a Firenze la misteriosa arte giapponese dei Suiseki, ovvero pietre scolpite dalla natura che evocano forme antropomorfe, animali, paesaggi, e invitano alla meditazione e alla fantasia. Da domani a domenica, al Tepidarium del Roster al Giardino dell’Orticoltura, si svolgerà infatti il 21/o congresso dell’Aias (Associazione italiana amatori suiseki), con 80 esemplari esposti. L’ingresso è libero. L’iniziativa, organizzata dalla direzione Ambiente del Comune di Firenze in collaborazione con Atabs (Associazione toscana amatori bonsai e suiseki), prevede anche workshop e conferenze per gli appassionati e chi si vuole avvicinare a questo tema. Le rocce, generalmente scure con venature di quarzo o calcite, vengono rinvenute in luoghi specifici del mondo ma anche in Italia, vengono ripulite e poi esposte, di solito accompagnate anche da bonsai per un miglior effetto scenico. Non è previsto alcun’altro intervento da parte dell’uomo. La tradizione del suiseki è millenaria e si sta diffondendo anche in Italia sebbene sia meno conosciuta e meno immediata dei bonsai dato che in questo caso non c’è un albero in miniatura da ammirare ma pietre scolpite dagli elementi naturali che suggeriscono paesaggi, montagne, laghi e cascate ma anche animali e figure, lasciando così all'osservatore il piacere di partecipare con la propria interiorità alla visione ed all'emozione suscitata. “Dopo il grande successo della prima edizione Firenze accoglie di nuovo questa mostra particolare in una cornice appropriatissima – ha sottolineato l’assessore all’ambiente Alessia Bettini -, che servirà a promuovere una tradizione poco conosciuta ma anche il contesto del Giardino dell’Orticoltura”. “Firenze ha dimostrato di apprezzare le tradizioni orientali di bonsai e suiseki – ha aggiunto il presidente della commissione ambiente Fabrizio Ricci - e il prossimo anno ospiteremo nuovi appuntamenti internazionali dedicati a tutti gli appassionati e a chi vuole ammirare queste piccole opere d’arte”. (edl)

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