"Una delibera forzata pur di non ammettere il fallimento. Procedura d'urgenza per fare tutto di fretta prima della fine dell'anno"
"Comune gran bazar: iniziano i saldi di fine stagione. Questo potrebbe essere l'annuncio del Comune di Firenze per presentare la delibera che di corsa è stata inviata in queste ore al Consiglio comunale perché ne discuta prima della fine dell'anno e sia dato il via libera alla vendita dei 61 immobili comunali al fondo di investimento INVIMIT. - affermano il Capogruppo Tommaso Grassi, il consigliere Giacomo Trombi e la Consigliera Donella Verdi di Firenze riparte a sinistra in Palazzo Vecchio - Oggi, in conferenza dei capogruppo, l'assessore Gianassi ha annunciato la procedura d'urgenza per la discussione consiliare."
"Nulla di nuovo rispetto alle notizie apprese nei mesi scorsi se non la previsione farsa, come sostenevamo da mesi, richiesta dalla legge e obbligatoria visto il ricorso pendente davanti al TAR, di sottoporre a temporanea sospensiva l'alienazione degli immobili di Via dei Pepi. Ci auguravamo che l'amministrazione potesse ripensarci e annullare la vendita degli alloggi soprattutto alla luce delle nostre obiezioni su Via dei Pepi che sembrano aver fatto breccia, dopo mesi di dura battaglia con il Comune, anche negli uffici comunali che prevedono una norma di attesa della sentenza. Da sempre ci chiediamo perché alienare gli edifici di Via Beata Umiliana e non ipotizzare un progetto di riqualificazione e restauro: ne siamo ancor più convinti adesso dopo che leggiamo che il Comune ha inserito in bilancio un valore delle tre palazzine di Via Beata Umiliana di soltanto 900 mila euro, rispetto agli oltre 2,5 milioni che era il prezzo autorizzato dalla Regione Toscana nel 2005" aggiungono Grassi, Trombi e Verdi.
"Una delibera che pur di non ammettere il fallimento dell'amministrazione, dopo mesi di nostre obiezioni e rilievi e del ricorso del cittadino a cui era stato assegnato l'appartamento ERP, forza la mano del Consiglio tentando il "golpe" di fine anno e mantiene l'impostazione iniziale con tutti e 61 gli immobili. Ridicola poi la formula del pagamento del 30% del valore complessivo al momento della vendita e invece del 70% del valore trasformato in quote del fondo immobiliare: ne avevamo viste tante ma un Comune che vende il proprio patrimonio e scommette per guadagnarci sul patrimonio di un fondo di investimento speculativo è davvero il colmo. Noi daremo battaglia sulla delibera e chiederemo di eliminare quantomeno gli edifici di Via dei Pepi e Via Beata Umiliana ma siamo certi che se non si fermerà il Comune lo faranno altri soggetti, TAR e Regione in primis" concludono gli esponenti dell'opposizione di sinistra. (fdr)