Street Art, al Galluzzo terminato il Giudizio Universale di Bosoletti

L'opera dell'artista argentino su sei facciate di case popolari in via Corbinelli

Street Art per descrivere la vita umana come lotta eterna fra vita e morte, dannazione e salvazione, fra pena e grazia. E, soprattutto, raffigurare quel momento finale nel quale ogni spirito sentirà, come si legge nella Divina Commedia, “quel che in eterno rimbomba”, cioè la sua sentenza definitiva di condanna. È terminato al Galluzzo il 'Giudizio Universale' di Francisco Bosoletti, il grande murale dell’artista di strada argentino che si estende lungo sei facciate delle Case minime, le case popolari di via Corbinelli e strade adiacenti gestite da Casa spa (che ha fornito il suo contributo). L'opera rientra nell'ambito delle celebrazioni dantesche del Comune di Firenze ed è stata inaugurata ieri sera. Oltre all’artista erano presenti, tra gli altri, gli assessori Benedetta Albanese, Cosimo Guccione e Tommaso Sacchi, la presidente del Quartiere 3 Serena Perini e la consigliera comunale Letizia Perini.
Sei disegni, a sè stanti, frammentati su muri diversi, a formarne un unico complessivo. Corde invincibili legano i sommersi e i salvati, i corpi nella loro nudità sono indistinguibili, i ruoli possono cambiare, l’azione di vedere costruisce la dignità morale dell’uomo. L’osservatore è allora esortato a ricomporre i pezzi secondo il suo proprio viaggio, così come chi dipinge è arrivato qui compiendo il suo. 'Pigliar gli occhi, per aver la mente', come diceva Alighieri in un canto del Paradiso: l'arte può “prendere gli occhi”, ovvero catturare l'attenzione attraverso sguardo dello spettatore, “per aver la mente” e quindi guidarlo a una riflessione interiore.
“Si tratta di un'opera composita - ha sottolineato l'assessore alle politiche giovanili Cosimo Guccione - concepita differentemente dagli altri interventi di arte urbana sinora realizzati a Firenze non su un’unica parete ma su ben sei elementi, sei facciate delle case minime del Galluzzo. L'opera di Bosoletti rappresenta un unicum, un'esperienza immersiva che per dimensioni fa sentire il visitatore come dentro l'opera pittorica stessa, fra i sommersi e i salvati di Dante. Ognuno secondo il proprio viaggio”.
“Le celebrazioni dantesche invadono anche i muri di Firenze – commenta l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi -: gli abitanti della zona ma anche i cittadini che vi transiteranno avranno modo così di soffermare lo sguardo sull’opera dell’artista e di interrogarsi sul significato profondo della Commedia. Firenze si riconcilia con il suo figlio esiliato ma così amato anche grazie al linguaggio della street art, rinnovando in questo modo una narrazione sempre inedita sull’opera e l’eredità del Sommo Poeta”.
“Continuiamo a valorizzare e a rigenerare gli spazi abitativi ed urbani di edilizia residenziale pubblica nella nostra città – ha detto l’assessora alla casa Benedetta Albanese – grazie alla street art che porta arte e stimoli nuovi in ogni angolo della città, e grazie ad artisti di fama internazionale. Questo lavoro composito su più facciate è una nuova, spettacolare, installazione artistica che coinvolge tutti nella narrazione dantesca”.
“Ringrazio molto l’artista Francisco Bosoletti che ha scelto il nostro quartiere per questo murale dedicato a Dante, a 700 anni dalla scomparsa. Un’opera d’arte fortemente voluta dal Quartiere 3 – ha spiegato la presidente Serena Perini – e seguita in tutte le varie fasi dal presidente della commissione politiche sportive e giovanili Tommaso Coppolaro. È stato scelto un luogo particolarmente importante per il nostro territorio. Il murale è vicino a due scuole ed una chiesa. Una zona – ha aggiunto – molto frequentata dai nostri cittadini che potranno così godere di un’opera d’arte bella ed importante dedicata al Sommo Poeta”.
“Prosegue il percorso avviato da Casa Spa, insieme al Comune di Firenze, volto a valorizzare alcuni edifici di case popolari, attraverso la realizzazione di opere di grandi artisti internazionali – ha dichiarato Luca Talluri, presidente di Casa spa – dopo i murales di Jorit su Mandela e Gramisci, o quello recentemente inaugurato all’Isolotto, dedicato a Davide Astori, oggi siamo felici di poter ospitare un lavoro di Francisco Bosoletti, che arricchirà di bellezza la città e il nostro patrimonio edilizio”.
Bosoletti, la cui opera risente particolarmente del barocco napoletano e dell’arte rinascimentale fiorentina, ha realizzato numerosi lavori in tutto il mondo. Tra questi ricordiamo Iside, ai Quartieri Spagnoli di Napoli, ispirato alla statua della Pudicitia di Cappella Sansevero, Cuerdas a Minsk, in Bielorussia, e Desencuentro, a Gand in occasione delle celebrazioni per il restauro del polittico dell’Agnello mistico di Van Eick.

Per le dichiarazioni dell'artista Francisco Bosoletti (che ha ideato curato e realizzato l'opera Giudizio Universale) si rimanda a:
https://www.700dantefirenze.it/eventi/giudizio-universale/

Per la galleria fotografica: https://bosoletti.com


Francisco Bosoletti (https://bosoletti.com/biography/):

«Nato e cresciuto ad Armstrong, un piccolo paesino della provincia di Santa Fe a suo modo ricapitolazione del mondo, l’argentino Francisco Bosoletti è dotato di uno sguardo limpido e primigenio sulla vita, sulla natura e sull’umanità.
La sua arte, che pure reca i tratti di una classicità universale, si manifesta in maniera simile alla mescolanza di geni che nutre la pelle dei migranti. Un dettaglio, come un fiore o una corda, possono celare una inaspettata pregnanza di significato. Un viso e un corpo, catturati in maniera effimera, possono rivelare una dimensione recondita e malinconica dell’esistenza e diventare un invito a essere presenti alla propria vita in maniera libera dai condizionamenti imposti dal di fuori.
Bosoletti dipinge sui muri rispettando la memoria dei luoghi e delle persone che li abitano, il suo intervento accompagna quello del tempo che trascorre, nascondendo e rivelando al tempo stesso visioni che sembrano permanere in un eterno presente e ricordare all’uomo la transitorietà dell’esistenza.
La sua pittura obbliga lo spettatore a guardare in maniera diversa, affinando la sua sensibilità e ricorrendo a modelli percettivi differenti da quelli abituali e rassicuranti.
Gli occhi assopiti si attivano nel cogliere le sue immagini appena rivelate, i recettori ormai saturi di visioni urlate al di sotto della soglia di coscienza scoprono figure che all’improvviso emergono dallo sfondo e risvegliano una forma nuova di percezione, più sottile e potente.
Queste apparizioni travalicano il confine dei sensi e toccano nel profondo chi guarda, mescolandosi alle sue emozioni e ai suoi ricordi come le tracce di pittura sulla tela e sui muri». 

(fn-edl-sp-s.spa.)

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