De Blasi (Capogruppo Movimento 5 Stelle): “L’approvazione dell’OdG del centrodestra e della maggioranza non solo disattende l’esito del referendum sull’acqua pubblica del 2011 ma potrebbe calpestare il principio democratico dell’espressione pubblica”

“L’approvazione dell’Ordine del Giorno presentato da alcuni gruppi di centrodestra, sostenuto dalla maggioranza, non solo disattende l’esito del referendum sull’acqua pubblica del 2011 – fa notare il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi – ma potrebbe calpestare il principio democratico dell’espressione pubblica.

Nel prossimo mese di Giugno, saranno trascorsi 10 anni dall’esito del referendum che, evidentemente, è trascurabile per i partiti della maggioranza di Palazzo Vecchio che con l’approvazione dell’ODG presentato dal gruppo Lega e Misto nella seduta consiliare di ieri, hanno voluto esprimere la netta distanza dalla proclamazione della volontà di oltre 26 milioni di italiani.

Così, anche il servizio idrico dovrebbe essere un servizio pubblico locale a rilevanza economica da gestire secondo le leggi del mercato. Non basterebbe neanche eliminare l’adeguatezza della remunerazione del capitale per rendere il governo e la gestione dell’acqua estranei alle logiche del profitto.

Le lusinghe di Antonio Montelatici, presidente della commissione controllo (ruolo di garanzia affidato alle opposizioni) riferite all’assessore al bilancio del comune di Firenze Federico Gianassi che avrebbe, a detta di Montelatici, offerto la disponibilità ad “approfondire questo importante tema” sarebbero riferite al fatto che “con la dovuta attenzione e sorveglianza, prerogativa del ruolo politico e istituzionale” il Montelatici dichiara “di essere da sempre favorevole a potenziare i servizi e le forniture ai nostri concittadini”.

Già perché di questo si è discusso nel dibattito in aula: la costituzione della multiutility sarebbe necessaria in quanto: “le attuali partecipate seppur in un contesto di buona gestione generale di alcune e di evidenti criticità di altre, tutte evidenziano difficoltà di interazione e di dimensionamento per un più funzionale accesso al mercato dei capitali e nel contenimento delle tariffe a carico dei cittadini”.

Quindi, secondo i proponenti dell’atto questo sarebbe l’unico modo per migliorare i servizi: distribuire dividenti (frutto della corresponsione delle tariffe da parte dei cittadini) agli azionisti e forse diciamo noi, se rimane qualcosa, abbassare le tariffe.

Be’ noi non ci crediamo – prosegue De Blasi – così come non ci hanno creduto quei 26 milioni di italiani che, quasi 10 anni fa, hanno detto basta al profitto dei privati sulla gestione dell’acqua.

Riteniamo grave, oltre che irrispettoso, che il presidente della Commissione controllo del Comune di Firenze non abbia speso nemmeno una considerazione nei confronti degli italiani che democraticamente hanno sancito un principio che non solo è ancora disatteso, ma con l’approvazione dell’atto di ieri in aula potrebbe essere calpestato.

Il nostro gruppo, insieme al gruppo di Sinistra Progetto Comune, si batterà fino alla fine – conclude il capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi – per la difesa e la tutela dei diritti dei cittadini, contrastando in modo netto e deciso ogni sopruso adoperato nel nome delle logiche dei profitti privati legati al mercato”. (s.spa.)

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