Parte il percorso di Firenze per il clima, oltre 200 persone e 60 associazioni nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per il primo appuntamento

L’assessore Giorgio: “Eventi calamitosi come quelli di queste ore dimostrano che siamo in crisi climatica ed è urgente agire”

Oltre 200 persone e più di 60 associazioni, enti e comitati (da Novoli bene comune a Leopolda viva e Insieme per San Lorenzo, Arci, Legambiente, Angeli del bello, Plastic free, Fiab, associazioni culturali fiorentine, Robert Kennedy Foundation, tanto per fare alcuni esempi) hanno partecipato questo pomeriggio all’apertura del percorso di ‘Firenze per il clima’, progetto lanciato dall’assessore all’ambiente e transizione ecologica Andrea Giorgio che vuole costruire un ampio laboratorio cittadino di partecipazione su ambiente, transizione ecologica e sostenibilità.

“Eventi drammatici come quelli di queste ore - ha dichiarato l’assessore Giorgio - dimostrano che non c’è più tempo e occorre agire in fretta. Non è più maltempo ma crisi climatica ed è questo il motivo per cui siamo qua. Il rischio concreto è che inondazioni ed altri fenomeni atmosferici estremi si ripresentino con sempre maggiore frequenza e rendano sempre più difficile la vita nelle nostre città”.

“Firenze per il clima - ha continuato l’assessore Giorgio - non è un semplice focus o un'iniziativa spot ma un percorso puntuale che definirà la trasformazione della città verso la sostenibilità e che durerà fino al 2030. Con Firenze per il clima nasce uno spazio in cui le persone, le imprese, le associazioni, il mondo del lavoro e del sapere saranno protagonisti. Nessuno da solo può cambiare, tutti insieme possiamo e dobbiamo fare la differenza. Dal lavoro dell’assemblea nasceranno tavoli di confronto e co-progettazione delle politiche ambientali e di sostenibilità dei prossimi anni. Un laboratorio permanente, dunque, di molta parte della città del futuro”.

Prossimo appuntamento sarà il 23 novembre, quando si insedierà la prima Assemblea cittadina per il clima che sarà composta da 95 residenti e 5 city users: saranno privilegiati i giovani ma anche coloro che sono tra le persone indicate come più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici (da famiglie monogenitoriali o con potenziale disagio economico a persone inattive). 

Firenze, ha ricordato Giorgio, ha aderito insieme ad altre 100 città europee, di cui 9 italiane, dalla missione dell'EU per diventare a impatto climatico zero entro il 2030. “Firenze - sostiene -  ha scelto di stare in prima linea in questa sfida e di farlo non facendo calare semplicemente le decisioni dall’alto ma al contrario sperimentare per la prima volta in città una trasformazione che sia anche una costruzione dal basso, coinvolgendo la cittadinanza, a partire dai giovani che pagano le colpe di chi li ha preceduti e dai più fragili: la transizione ecologica è anche e soprattutto una questione sociale, deve ridurre le diseguaglianze ed aumentare le opportunità, serve un ruolo forte del pubblico e il coinvolgimento dei cittadini”. 

“Oggi da Palazzo vecchio lanciamo un patto - ha concluso Giorgio - dove ognuno si prende un pezzo di responsabilità per un cambiamento collettivo necessario e non più rinviabile verso una transizione ecologica che sia desiderabile e giusta”.

(edl)

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