Memoria da salvare, 'adottata' la lapide che ricorda il martire antifascista Becciolini

Se ne occuperà la 'Fratellanza Fiorentina onlus'. Firmato il protocollo con il Comune

È la 'Fratellanza Fiorentina onlus' la prima associazione che ha aderito al progetto 'Prendersi cura per una memoria viva'. L'iniziativa dell'amministrazione comunale prevede una lista di luoghi significativi della città (monumenti, lapidi, cippi) che possono essere 'adottati' e curati da cittadini, associazioni e scuole. E ora 'Fratellanza Fiorentina onlus' si occuperà della lapide in via dell'Ariento che ricorda l’uccisione di Giovanni Becciolini, rapito e assassinato nella notte tra il 3 e 4 ottobre 1925 da una squadra fascista fiorentina.
La firma ieri pomeriggio con la commissaria sel Quartiere 1 Francesca Santoro alla presenza dell'assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani, e il presidente della 'Fratellanza Fiorentina onlus' Lorenzo Migliozzi. Analoghi Protocolli saranno firmati prossimamente dai presidenti degli altri Quartieri con soggetti del proprio territorio che si sono proposti a fare altrettanto. 
Il progetto 'Prendersi cura per una memoria viva' ha avuto il via libera della nel 2022 e comprende, al momento, un elenco di 84 luoghi, indicati direttamente dai Quartieri, con la possibilità di successivi inserimenti (https://www.comune.fi.it/pagina/partecipazione-beni-comuni/luoghi-della-memoria).
Tra questi il monumento e la lapide in piazza Tasso in ricordo della strage (Quartiere 1), il sacrario di Campo di Marte allo stadio Franchi (Quartiere 2), il monumento per i caduti di Pian dell'Albero in piazza Elia Dalla Costa (Quartiere 3), il monumento ai deportati nel Parco di Villa Vogel (Quartiere 4), la lapide commemorativa dell'eccidio presso l'Istituto Farmaceutico Militare (Quartiere 5).

"L'obiettivo - ha spiegato l'assessora Giuliani - è salvaguardare la memoria e preservare un patrimonio storico e sociale che non possiamo disperdere. La memoria è un potente antidoto per contrastare il ritorno del fascismo e del razzismo. Ora che i testimoni della Resistenza stanno sparendo abbiamo il dovere morale di rendere vivi i luoghi della memoria dell'antifascismo e della Lotta di Liberazione. In un momento storico in cui a 80 anni dalla liberazione dal fascismo vediamo ancora adunate con braccia tese è quanto mai utile e importante”. (fn)

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