Lettera a Luca Milani, da parte di Emanuele Cocollini (Vicepresidente vicario Consiglio comunale) “Israele siamo tutti noi”

Di fronte alla barbarie dei predoni islamisti di Hamas, alla decapitazione di bambini, alla morte di innocenti, celebrata come fosse una festa, non si può tacere, né rivendicare posizioni di terzietà, nascondendoci dietro alla solita retorica pacifista, apparentemente adatta per tutte le occasioni.

È per questo che vogliamo e dobbiamo ribadire che la Pace si può raggiungere soltanto attraverso la lotta al terrorismo, la guerra ai portatori di violenza e di morte, la lotta al “gruppo” di Hamas – che rappresenta solo se stesso, che non difende i cosiddetti palestinesi, che anzi li usa e li trasforma in scudi, come sempre ha fatto; quel “gruppo” che sarebbe pronto ad uccidere Abu Mazen, se il personaggio non si nascondesse ogni giorno e ogni notte. Non basta, infatti, ribadire il sostegno incondizionato ad Israele, ma bisogna affermare che Israele ha il sacrosanto diritto di difendersi con tutti i mezzi che ha a disposizione. Non si tratta con il diavolo, lo si distrugge.

Il nostro più illustre concittadino, Dante Alighieri, collocava gli ignavi nell’Antinferno, poiché li reputava indegni di qualunque destino, sia delle gioie del Paradiso che delle pene dell'Inferno. Noi sappiamo da che parte stare: dalla parte della Libertà, dalla parte della Civiltà, dalla parte di Israele, – che ci ha trasmesso questi valori (nel libro del Levitico:19, 18, e 19, 34): “ama il prossimo tuo come te stesso” e “ama lo straniero come te stesso, poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto”.

Auspichiamo, pertanto, che il Consiglio comunale esprima una voce forte e chiara e che una folla di persone ci raggiunga in piazza Duomo, domenica pomeriggio, per cantare con noi l’inno israeliano, che si intitola La Speranza.

Emanuele Cocollini

Vicepresidente vicario Consiglio comunale

(s.spa.)

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