Iniziativa "Pace e giustizia in Medio Oriente-Focus Palestina", Cocollini (vicepresidente vicario Consiglio comunale): “Censura e rifiuto contraddittorio. Milani dimostra che non è adeguato a ricoprire il ruolo di Presidente”

“Obiettivo dell’iniziativa è solo quello di alimentare l’odio attraverso la propaganda e la menzogna”

“Mi sono dissociato, assieme alla vicepresidente Felleca, riguardo l’opportunità di un evento che prevede fra i relatori dei professionisti della propaganda di odio nei confronti di Israele e del suo popolo.

Un’iniziativa pericolosa che il presidente Milani ha comunque ritenuto di organizzare attraverso la presidenza del Consiglio comunale. Per questo, ho chiesto di prevedere anche un mio intervento in qualità di vicepresidente del Consiglio. Una richiesta che il presidente Milani, non si capisce a che titolo, ha ritenuto di rigettare adducendo delle motivazioni che offendono l’onorabilità delle istituzioni, la mia persona e il ruolo che sono stato chiamato a ricoprire. Non è accettabile che il presidente ritenga inappropriato un mio intervento perché sarei in qualche modo in conflitto d’interesse in quanto sono anche presidente dell’associazione Italia-Israele di Firenze. Non sapevo che essere amici di Israele fosse una colpa, non pensavo che potesse essere un marchio d’infamia utilizzato per negare la parola a chi la pensa diversamente.

E questo dimostra chiaramente la reale natura dell’iniziativa di Milani: dare copertura politica e voce agli amici dei terroristi di Hamas. A Francesca Albanese, nota per aver omesso – lei sì in conflitto d’interessi – nel suo modulo di domanda all'Onu, a pagina 14, che il marito stava svolgendo l'incarico di consigliere economico del ministero dell'Economia Nazionale dello Stato di Palestina a Ramallah e per aver rilasciato dichiarazioni nelle quali sosteneva che “Israele occupa come una dittatura militare”. A Ruba Salih che ritiene che “la resistenza palestinese è l’unica possibilità di riparazione del soggetto colonizzato.” A Moustafa Barghuoti che non ha mai preso le distanze dal fratello più celebre Marwan che sta scontando cinque ergastoli per attacchi terroristici contro civili israeliani. A Sarit Michaeli e Ilan Pappè che, come ha rilevato il Console d’Israele Marco Carrai, sono rispettivamente uno membro della fondazione Btselem che dichiara Israele un Paese occupante del suo Paese, e l’altro uno scrittore di formazione comunista e antisionista.

Mi auguro, infine, che il presidente Milani la smetta di parlare a vanvera di pace e antisemitismo quando dà tristemente prova del contrario”. (fdr)

Scroll to top of the page