Giornata Mondiale per Kobane. Amato (Pap), Grassi, Verdi e Alberici (Frs): “Il Comune di Firenze aderirà”

“Approvata, in Consiglio comunale, la nostra mozione che rinnova sostegno e vicinanza alla popolazione curda”

“Un umile contributo al popolo Curdo, qualche giorno prima del Corteo del 31 marzo a cui aderiremo, in ricordo di Lorenzo Orsetti, un giovane fiorentino coraggioso che ha dato la vita per difendere una popolazione attaccata da anni, sia dall'Isis che dal governo Turco”.

Queste le dichiarazioni della consigliera di Potere al Popolo Miriam Amato e dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, Adriana Alberici e Donella Verdi.

“Siamo molto soddisfatti del voto favorevole del Consiglio comunale alla nostra mozione con cui abbiamo richiesto che il Comune di Firenze aderisca alle future giornate mondiali per Kobane, rinnovando il sostegno e la vicinanza alla popolazione curda.

Kobane è diventata il simbolo di una rivoluzione basata sulla liberazione delle donne e di tutte le identità oppresse, sulla partecipazione diretta delle popolazioni al sistema dell’autogoverno e a un’economia collettiva, fondata sulle comuni di quartiere e le cooperative, è diventata il simbolo della resistenza all’Isis determinando di fatto l’arresto dell’avanzata dello Stato islamico.

Consapevoli dalla stato in cui vivono questi popoli – proseguono la consigliera di Potere al Popolo Miriam Amato ed i consiglieri di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, Donella Verdi e Adriana Alberici – rinnoviamo la nostra solidarietà ai volontari torinesi delle Ypg e Ypu, su cui la Procura deve decidere in merito alla Sorveglianza Speciale e all'eventuale espulsione per 2 anni dalle proprie città, trovando inaccettabile onorare chi torna defunto e perseguire chi torna in vita, per la scelta di combattere in difesa di donne e bambini.

Per far conoscere la realtà ci sembra la cosa migliore riportare i tratti salienti della carta costitutiva di Kobane che recita: Noi popoli che viviamo nelle Regioni Autonome Democratiche di Afrin, Cizre e Kobane, una confederazione di curdi, arabi, assiri, caldei, turcomanni, armeni e ceceni, liberamente e solennemente proclamiamo e adottiamo questa Carta.
Con l’intento di perseguire libertà, giustizia, dignità e democrazia, nel rispetto del principio di uguaglianza e nella ricerca di un equilibrio ecologico, la Carta proclama un nuovo contratto sociale, basato sulla reciproca comprensione e la pacifica convivenza fra tutti gli strati della società, nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, riaffermando il principio di autodeterminazione dei popoli.
Noi, popoli delle Regioni Autonome, ci uniamo attraverso la Carta in uno spirito di riconciliazione, pluralismo e partecipazione democratica, per garantire a tutti di esercitare la propria libertà di espressione. Costruendo una società libera dall’autoritarismo, dal militarismo, dal centralismo e dall’intervento delle autorità religiose nella vita pubblica, la Carta riconosce l’integrità territoriale della Siria con l’auspicio di mantenere la pace al suo interno e a livello internazionale...”. (s.spa.)

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